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giovedì, 18 Aprile 2024

Il punto sul torneo di Eccellenza: 9^ giornata

"Tiè a tutti coloro che volevano che facessimo subito...San Martino!"

Non più “Borgo Vittoria”, ora chiamatelo “Borgo Trionfo”! Si è concluso ieri, nel tardo pomeriggio assolato, il più breve ma intenso campionato di Eccellenza degli ultimi 30 anni. Da quando cioè è stata creata la categoria dell’Eccellenza. Una sorta di Mundialito, fatto di emozioni a go-gò, una sorta di finalissima da giocarsi ogni domenica (per il San Martino-Speme anche al mercoledì), poche gare soprattutto per chi aveva deciso di partecipare soprattutto per vincere, e non per il decoubertiniano “l’importante è partecipare e basta”.

 Un motto, questo, che pareva cucirsi addosso a meraviglia per il San Martino-Speme, squadra dilaniata dalla controversia dell’appartenenza del sodalizio ora a Bruno Pellizzoni ora ad Alessandro Sabaini. E, la partenza scadentissima registrata dalla prima gestione nelle prime 6 ed uniche giornate disputate finché la pandemia non si è rifatta viva, ne era la più concreta delle prove. Ma, qui sono entrate in gioco la storia pallonara e la tradizione calcistica di un sodalizio, quello sanmartinese, che come in poche altre piazze del Veronese, vive ancora di lavoro, calcio e parrocchia (beh, quest’aspetto sicuramente meno): “el fùbal” non deve morire nel lembo di terra bagnato dal Fibbio, nelle zolle calpestate da personaggi gloriosi, quali Ugo Pozzan, Gino Micheloni – il primo portiere dell’Hellas Verona, il secondo di Milan e Inter -, Luciano Tessari, portiere anche lui ed ex Roma, Milan e Nazionale, dove dalla panca ha guidato i nerazzurri l’ex juventino Franco Beniamino Vignola, classe 1959, nerazzurri che calcarono allora l’Interregionale, l’odierna serie D.

L’autunno inoltrato e i primordi di primavera 2021 si inaugurano, meglio, sono caratterizzati ancora da mille punti interrogativi su quale formazione parteciperà al Mini Torneo di Eccellenza 2021, quello a 9 squadre e con la maggioranza delle partecipanti veronesi: o la squadra del presidente Bruno Pellizzoni, del diesse, l’ex gloria tregnaghese, il barlettano Andrea “Re” Defazio, mister Alessandro Matrullo, con dentro la promessa del 2000 Kaled Guenichi, con il capitano Christian De Martiis (’95), il 1993 Andrea Gambino, Samba Ndiaye, Modou Cissè, Ciro Peluso e molti altri atleti che giungono da scuderie extraveronesi e semi-professionistiche. Faticano, sudano allo stadio principale, lo splendido “Borgo Vittoria”.

A un tiro di schioppo, in attesa che la fumata bianca uscita dal comignolo del palazzo della Figc di Marghera dia loro ragione, a la Mambrotta si allena la compagine dell’altro presidente che rivendica la proprietà societaria, ossia quella messa assieme dall’imprenditore Alessandro Sabaini assieme al direttore generale Diego Dal Forno e al tenace diesse Giuliano Menegazzi. Manca solo il timoniere a cui affidare la navicella sabainiana: ci pensa il direttore sportivo sanmichelato, Menegazzi, appunto, il quale fatica a reperire il mister giusto che possa guidare una navicella dal futuro incerto, ma animata da una ciurma che si rivelerà vincente: il nome cade su Alberto Baù, il “colonnello di Perzacco di Zevio”, uno che sa spremere sangue e sudore dai suoi atleti, abituato forse come è a farlo nel suo lavoro di commerciante di frutta.

Davanti ad uno scenario del genere, sempre in continua altalena e che procede a colpi di carte da bollo, avvocati, corsi e ricorsi, reclami e contro reclami, si deve aspettare la fine di marzo per conoscere finalmente non a chi appartiene il San Martino-Speme, ma quali dei due schieramenti dovrà gareggiare al gironcino “A” di Eccellenza veneto. Prevale la cordata di Alessandro Sabaini e i giocatori con tanto di autorizzazione rilasciata dal sindaco del paese alle porte di Verona si presentano al “Borgo Vittoria” e chiedono all’altra “sponda” di lasciare a loro il posto, il campo per i primi allenamenti da svolgersi in maniera ortodossa. Il San Martino-Speme si scrolla subito di dosso l’etichetta di “Cenerentola” del mini Torneo, riscuotendo vittorie e dando la paga a super corazzate, vedi Vigasio, Montecchio Maggiore e per ultima, il Super Bassano.

L’undici del “colonnello” Alberto Baù non ha una vera punta se non in “Pinturicchio” Luca Avesani, classe 1987, il quale ha però esperienza e classe da vendere: si dimostrerà decisivo sotto rete in più di un’occasione. Però, ha due fionde in Kaabu Balde (2000), un ottimo Andrea Ciuffo, rientrante dalla breve parentesi a Belfiore, ma cresciuto nel vivaio sanmartinese, ha un Carlo Faedo (1999) strepitoso in fase difensiva, un Gianmarco Menegazzi che trova il gol-partita contro il Cereal Docks Camisano con un pallonetto voluto e scagliato da oltre metà campo, ha in Andrea Oliboni il “principe della zolla”, un metronomo capace anche di tradurre in rete i palloni (ben 6) oltre che di accarezzarli, ha nelle tre giovani speranze virtussine – Nicolò Borìn (addirittura un 2003), Federico Fanini (2001) e in Kaabu Balde (2000) atleti di sicura garanzia e sicuro fuoco nel motore. Per non parlare dei maturi Nicolò Ferrarese, il “capitano” che mai ha tradito la bandiera (a dire il vero, per una breve parentesi, salendo l’anno scorso a Illasi) e il valido Francesco De Rossi. In porta, non passa neanche uno spiffero con “saracinesca” Giacomo Rossi. Insomma, è la favola del brutto anatroccolo che diventa un elegante cigno, quella che abbiamo vissuto in questa “primavera di rinascita sanitaria” grazie al Mini Torneo.

E che ci ha fatto capire una volta di più che in campo non vanno mica sempre i soldi, ma il cuore, la generosità, l’impegno, l’attaccamento alla maglia. Quello per cui vanno lodati questi trionfatori, visto che dato il grande clima di incertezza, viste le tante acque agitate, non hanno voluto cambiare casacca, né lasciare da vili la nave su cui due anni prima erano saliti, con l’allora capitano mister Pippo Damini. San Martino-Speme, dunque, promossa in serie D e davvero la Super sorpresa di questo Torneo rimpicciolito. Ieri, i nerazzurri di mister Alberto Baù, atleticamente seguiti dal fisioterapista Luca Bonomo, hanno calato un solido e prestigioso “poker”, 4 a 2, alla corrazzata del Bassano del Grappa di mister Francesco Maino, portandosi prima sul doppio vantaggio a firma del “bocia del ’99” Andrea Ciuffo e del 2001 Federico Fanini. Del 1997 Tommaso Equizi e del “Conte di Bergantino di Rovigo”, Giovanni Guccione (1989) l’illusorio pareggio dei “giallo-rossi del Ponte”. Ad un respiro dal termine, il nuovo vantaggio – su rigore – a cura di Luca “Pinturicchio” Avesani, vincitore di tanti campionati e con il medagliere che gli affonda ormai il petto – e il 4° botto esploso da Gianmarco Menegazzi, altro “bocia del ’99”.

Figuratevi voi, poi, l’apocalittica festa di chi doveva fare solo la semplice turista e che, forse per il fatto di non aver subito pressioni di sorta né da primato a tutti i costi da conquistare, alla fine, ha bruciato tutti sul filo di lana. Secondo posto a 15 freccette per il Villafranca del bravo trainer, il virgiliano Paolo Corghi: vittoriosi ieri pomeriggio gli azulgranata per una rete a zero contro un demotivato Vigasio di mister Max Bucci (subentrato a bocce in movimento ad Alberto Facci). Ha deciso un’unghiata felina di Faye Pape Ibou, classe 1989, più elegante dell’interista Lukaku nei suoi passi felpati. Rete arrivata al 21° minuto di gioco da traversone da destra al centro area di Fornari con Pape che appoggia comodamente di esterno in rete. Doppio giallo comminato allo stopper David Cinti, classe 1996, poche emozioni, solo un gran caldo al “Comunale delle sfogliatine” e gli orecchi sempre orientati verso le notizie dagli altri campi. Le quali hanno dato, per brevi quanto intensi minuti, il “Villa” di nuovo in serie D, ma, poi, tutto è vanificato sotto i colpi e il rullo dei tamburi fatti rullare dagli alfieri sanmartinesi. Villafranca, il quale potrebbe salire lo stesso in serie D in seguito ad un ripescaggio, questione tutta da vedere e da decifrare al momento.

L’altra bella sorpresa di questo mini campionato, che ha fatto a lungo e a ragione sognare i propri supporters è l’FCD Valgatara del forte coach Jodi Ferrari (classe 1984) e del preparato diesse Fabrizio Gilioli, finito immeritatamente al 4° posto a 13 punti: sul campo dell’Arcella, 3° classificato a 14 freccette, gli azulgranata del presidente Silvano Caliari incontrano lo stop fatto scattare davanti a loro dai bianco-nero-scudati patavini di mister Davide Tentoni: 2 a 1 il risultato finale. Eppure, in illusorio vantaggio i valpolicellesi del factotum Marco Ferrari, grazie al colpo vincente sferrato da bomber Pietro Filippini. Poi, la “remuntada” padovana nei minuti finali a firma del 1997 Oleg Turea e di “panzer” Hakim Calgaro (1989). Ha riposato il Cereal Docks Camisano di mister Federico Molinari (2 presenze in B con i bianco-scudati del Santo), penultimo a quota 7 punti, davanti allo Schio, il quale ieri ha perduto il derby al “Gino Cosaro” di Montecchio Maggiore per 2 a 0 contro la squadra locale del mister e fisioterapista monscledense Alberto Stefani per effetto delle reti dei due bomber, Franco Ballarini e Matteo Casarotto.

Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it

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