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giovedì, 25 Aprile 2024

Ecco come prevenire eventuali infortuni allenandosi da soli. Questi i pareri di tre esperti del campo noti nel nostro mondo

In uno stop che ha conosciuto l’inizio e del quale non si sa la fine, abbiamo pensato di sentire tre personaggi che ruotano intorno al nostro mondo per farci consigliare come si possono scongiurare noie muscolari in caso di ripresa dei nostri Tornei dilettantistici.

PIERGIORGIO TROCCOLI (classe 1975, oggi mister dilettantistico, ieri “bandiera” dell’A.C. San Zeno Vr, prima fisioterapista e successivamente osteopata): “Nel caso in cui si tornasse a giocare, i rischi per un nostro atleta dilettante riguardano i problemi muscolari: se non c’è una discreta condizione fisica, le articolazione rischiano di cedere in quanto non c’è tenuta muscolare, specialmente in seguito a un gesto di grande intensità. Uno scatto repentino, poi, può comportare da una semplice distrazione a uno stiramento, per non incorrere nell’ancora più grave strappo (lesione alle fibre muscolari)”. Le ultime disposizioni ministeriali parlano di riduzione della distanza sociale… “Se uno ha la possibilità di avere a disposizione uno spazio, può fare corsa alternata a scatti e a cambi di direzione. Oppure, esercizi a corpo libero, che si possono apprendere da internet o dai vari social. In tal caso, non riusciremo mai ad allenarci come avviene solitamente in un normale campo da calcio: il vero allenamento di calcio va svolto su un terreno di pallone, condividendo il gioco con alcuni compagni di squadra. All’interno del proprio appartamento, sempre per tenersi in forma, uno compiere esercizi a corpo libero o con l’ausilio di elastici da palestra di diversa intensità e validi sia per gli arti inferiori che per quelli superiori. Tengo a sottolineare che la vera prevenzione per uno sportivo è l’osteopatia, ma dal momento in cui si è costretti a restare in casa come in questo delicato momento, la prevenzione la si fa con gli esercizi fatti bene!”
MARCELLO GAMBADORO (classe 1992, ex punta di CastelnuovoSandrà, PGS Concordia B.M., Pescantina, laurea iniziata a Milano e infine conseguita a Londra in Ospeopatia nel 2017; oggi il libero professionista, con studio nella nostra città, collabora con il calcio femminile Hellas Verona di serie A): “I rischi più frequenti per chi si trova a dover riprendere in questa stagione e dopo uno stop di tot settimane sono quelli di natura muscolare. Soprattutto, ai calciatori dilettanti consiglio di seguire un’adeguata preparazione con il preparatore atletico della società in cui milita, o di rivolgersi all’osteopata per poter equilibrare i carichi al fine di evitare un disequilibrio o il sovraccarico di una zona, porzione muscolare rispetto a un’altra. Importante sarebbe svolgere il tutto in maniera associata a un lavoro di un team che includa, che preveda un fisioterapista”. Quali esercizi suggerire ai calciatori del “io resto a casa”? “Esercizi specifici differenti perché ogni atleta è diverso da un altro: esercizi mirati al rinforzo muscolare degli arti inferiori, un po’ di esercizi cardiovascolari, in modo tale che, alla ripresa, non ci si trovi fuori forma. Chi la possibilità di avere una palestrina o di utilizzare attrezzi può eseguire gli esercizi che il proprio preparatore atletico della società in cui gioca gli consiglia attraverso una personale tabella: muoversi è sempre meglio che restare fermi! Il movimento è vita! Se uno sportivo è fermo da un mese, un mese e mezzo, e riparte a tutta intensità, la portata muscolare non è preparata, può non reggere e si rischiano stiramenti, strappi o tendiniti. Se ha un pallone, meglio se di gomma piuma, lo sfrutti bene tra le mura domestiche. Sì, ora, i vari social hanno trasmesso la moda di alcuni calciatori professionisti di palleggiare con i rotoli di carta igienica, ma, ognuno si arrangi come vuole e come può! Importante è tenersi in movimento, con grande equilibrio, senza strafare!”
MARCO RAIMO (classe 1995, punta del Team Santa Lucia Golosine, osteopata): “Ci sono parecchi esercizi che un atleta può svolgere in questo periodo di stop del nostro calcio. Il nostro corpo è una macchina che funziona all’unìsono, il che significa che ogni parte del corpo – come in quasi tutti gli sport – è utile a generare potenza, velocità, atletismo e così via. Rafforzare il core stability è uno, poi, degli elementi primari, in quanto l’addome e la schiena risultano una parte fondamentale del mondo del calcio per la stabilità, per saltare…Il “plank”, in questi casi, è ottimale!”. Esercizi che suggerisci da eseguire a casa? “In questi momenti di inattività bisogna allenare le gambe e i glutei, motore primario del nostro movimento: perciò, esercizi di squat, balzi, affondi sono tutti ottimali per mantenere le nostre gambe allenate. Per ultimo, ma non certo per minore importanza, lo stretching; che è fondamentale in ogni tipo di disciplina sportiva. Esso previene, ma anche nelle situazioni post infortunio permette di ripristinare la nostra condizione atletica. Infine, a piacimento, si possono allenare bicipiti, pettorali, spalle, muscoli, che durante l’annata calcistica fanno fatica nel nostro mondo ad essere allenati come si devono”. Non sarà, comunque, facile la ripresa fisica dei nostri calciatori dilettanti, o no? “Per niente: gli infortuni più frequenti – vedi lesioni muscolari ed infiammazioni – rappresentano già un rischio per noi calciatori in “situazioni normali”, figuriamoci dopo questa lunga inattività! Cito lesioni muscolari, tendiniti, per non parlare di distorsioni, legamenti. Al rientro, ipotetico, il rettangolo di gioco ci chiederà un’intensità e uno sforzo che il nostro corpo non potrà reggere, perché lo sforzo sarà maggiore rispetto alle nostre possibilità, visti gli allenamenti che avremo sulle gambe. Quindi, si potranno manifestare una serie di infortuni che ci allontaneranno di nuovo dal campo. I carichi di lavoro saranno alti e molto frequenti perché giustamente bisognerà affrontare 8 gare, le quali per alcuni saranno “finali”. Quindi, ritrovare una condizione atletica il più in fretta possibile ed anche ottimale, che di solito trova spazio nel mese precedente alle gare e non in settimane, non è impresa fattibile, ma anche rischiosa sotto certi aspetti”.

Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it

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