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venerdì, 19 Aprile 2024

A San Zeno tutti uniti per rivedere in campo il capitano Riccardo De Pizzol

Dice il capitano del San Zeno Riccardo De Pizzol sulla sua pagina facebook: “Avrei preferito scrivere un post dopo un successo sportivo ed invece mi ritrovo nuovamente a commentare un altro infortunio, stavolta ancora più grave. La sfortuna mi ha preso di mira ma ha scelto la persona sbagliata perché non sopporto perdere le sfide e grazie anche al vostro sostegno vincerò anche questa. Ho ricevuto centinaia di messaggi da amici, conoscenti, compagni attuali ed ex, avversari, allenatori e presidenti, che mi hanno fatto commuovere e mi danno il coraggio per provarci. Ho la fortuna di avere a fianco una ragazza speciale, Martina, che nonostante dovrà sopportarmi per mesi mi è sempre vicina e mi dà la forza per rialzarmi. La sfortuna aveva scelto come finale della mia carriera di farmi uscire dalla “Busa” in ambulanza ma avevo già deciso di uscirci con le mie gambe e quindi sono pronto a riscrivere l’ultimo capitolo. Grazie a tutti per gli attestati di affetto e stima, ci vediamo presto e spero di ringraziarvi di persona”. Il leone della busa sanzenate ha già dato un calcio alla sfortuna e presto farà la riabilitazione. Il San Zeno lo aspetta senza fretta. La sua tempra e il bene che lui vuole al San Zeno è davvero tanto. E’ la sua società preferita che gli ha dato molto e lui con il suo attaccamento alla maglia granata ha ricambiato con l’umiltà che lo contraddistingue da sempre. Giocare a San Zeno non è solo passione, sentirsi addosso i colori granata, scendere in campo nelle “Busa” sapendo del blasone di questo sodalizio, forte di più di cent’anni di storia, è davvero unico.

 Il calcio a Verona è sempre stato importante. Hellas Verona in serie A, Chievo in B, Virtus Vecomp in C e ben 5 squadre in serie D lo testimoniano. Poi c’è il San Zeno, un borgo a due passi da Castelvecchio e ad un tiro di schioppo dalla chiesa di San Zeno, che ha sempre sfornato validi, alcuni dei quali sono approdati in serie A dopo aver calcato la mitica busa. Se chiudiamo gli occhi un istante, ci sembra ancora di abbracciare lo storico presidente chiamato per tutti “Molena”, un signore che ricordava per parole e gesta il mitico “Paron”Nereo Rocco. Con lui nessuno fiatava, le sue parole erano sante, il suo carisma era fortissimo. La sua impronta è indelebile, ricordato ancora oggi dal busto che si vede quando si entra nel regno sanzenate prima di scendere le scale della Busa. I valori da lui tramandati si vedono ancora oggi, come il rispetto per l’avversario, la lealtà sportiva e lo spirito combattivo del piccolo toro. Il suo posto, dopo una vita in granata, è arrivato il presidentissimo Gianfranco Casale, persona sempre positiva che è l’anima dei tempi odierni del gruppo sportivo San Zeno. Non tutti sanno però che Gianfranco era da piccolino un promettente calciatore, tanto da vestire la casacca delle giovanili del Napoli, guidato allora dal presidente armatore Achille Lauro. Poi un lungo girovagare in altri club del meridione tra cui anche la Casertana, giocando sempre tra la quarta serie di allora (serie D) e la terza (serie C).

Una volta appese le scarpette bullonate al chiodo Gianfranco si è catapultato nella città scaligera dove il “Molena” gli ha affidato la prima squadra granata. Di acqua sotto il ponte dell’Adige ne è passata da allora, ma Casale non si è mai fermato, trasmettendo ai suoi giocatori quella grinta che metteva da ragazzo quando scendeva in campo, con in testa una sola idea, quella di vincere. Vincere il motto di tutti i tesserati sanzenati granata, dando il massimo fino alla fine! Gente come Damiano Tommasi e Paolo Alberto Faccini, poi diventati professionisti in serie A, non si dimenticheranno mai da queste parti.

Roberto Pintore per www.pianeta-calcio.it

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