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mercoledì, 24 Aprile 2024

Adelino Biondani (Cadidavid): “Non si capisce il lungo temporeggiare nel decidere i verdetti!”

 Adelino Biondani, che ha 70 primavere, di acqua sotto i ponti, soprattutto quelli bianco-blu cadidavidesi, ne ha vista passare tanta. “Ma, un fenomeno così devastante, così epocale” spiega “come il coronavirus non l’ho mai visto. Sono 36 anni che ricopro il ruolo di direttore sportivo dell’A.C. Cadidavid, club in cui ho cominciato a dare i primi calci a 11 anni. Non ho mai cambiato scuderia e di questo record ne vado fiero”. Lunga l’attesa, snervante, quella dei verdetti finali di un campionato in cui il coronavirus l’ha fatta da assoluto padrone… “Anch’io mi sto chiedendo quanto tempo ci stanno facendo aspettare quelli della Figc: la storia è ormai quasi finita, la conosciamo, non invece i verdetti. Mi dispiace che la Federazione abbia interpellato solo pochi di noi, forse, promuoveranno le prime in classifica, non so in che maniera prenderanno le loro decisioni. Forse, la decisione ce l’hanno già, ritardano a darla perché qualcuno potrebbe rimanerci male. E’ anche vero che se la Figc ascoltasse tutti, non si andrebbe da nessuna parte, o forse, ed è quello che immagino, stanno consultandosi con altri Comitati Figc di altre regioni”.

Sta di fatto che dobbiamo attendere lumi ancora fino al 28 maggio… “Restiamo ancora in attesa, d’accordo, ma non capisco il lungo loro temporeggiare. E’ vero che il campionato non si è potuto concludere in maniera regolare, ma, non so che problematiche ci possano essere per prendere decisioni quando oramai i giochi sono già fatti”. Anche perché voi società dovete mettervi già al lavoro per la prossima stagione, sempre che riparta regolarmente a settembre… “Io credo che qualche società non ripartirà, non si iscriverà; aggiungigli il continuo temporeggiare della Federazione. Bisogna dare il tempo ai club – quelli che potranno andare avanti – di organizzarsi, alla stessa Figc di formulare i gironi di ogni categoria. Già, economicamente, le società sono in difficoltà, più non sanno cosa fare e come muoversi per la stagione prossima 2020-2021”. Frenano le trattative del calcio-mercato, in cui vengono definite solo le prime operazioni, vedi conferma o divorzio dal mister della stagione 2019-20… “Noi dell’A.C. Cadidavid a mister Fabrizio Sona e ai nostri giocatori non sappiamo ancora se offrire la Promozione o ancora la Prima categoria, visto che abbiamo concluso le 22 tappe al comando. Ufficialmente, come A.C. Cadidavid dobbiamo ancora sentirci con i giocatori perché non sappiamo che categoria offrire l’anno prossimo”.

Sperando che a settembre si ripartirà… “Bisogna vedere le Scuole: ora sembra che il coronavirus stia facendo un po’ di retromarcia, ma è tutto in forse il suo andamento. Le decisioni prese per i nostri studenti saranno, per me, molto indicative circa la nostra ripresa”. Si prevede in futuro un calcio molto impoverito, o no? “Sì, ma solo dopo i primi momenti: poi, torneremo al solito calcio, torneremo a essere i soliti fanatici ed innamorati del nostro sport preferito. La passione del football cancella tante cose. Ho apprezzato il ridimensionamento generale al quale ha sottoposto tutto il suo Caldiero, mister compreso, il presidente dei “termali” Filippo Berti: ha operato il giusto e bravo ridimensionamento economico, contestuale con le difficoltà del nostro Paese. Poi, ci sarà sempre l’azienda che può concedere più aiuti di molte altre, ma in questo caso si parla di eccezioni vere e proprie”.

Sarebbe una follia che questa crisi non venisse capita dai giocatori e dai nostri mister… “E’ questa la fase del nostro calcio in cui vedremo il giocatore che ha capito di scegliere l’ambiente giusto, dove può meglio esprimersi, abbassando le pretese economiche e pronto per ripartire nei prossimi anni con tanta passione per il calcio, che rimane un gioco. Il sacrificio lo facciamo noi dirigenti, non capisco perché i giocatori dovrebbero esimersi di farlo. Io credo ancora nel vero spirito dilettantistico, anche se la mia è un’utopia. Come altre società, anche noi come A.C. Cadidavid abbiamo perduto le entrate da Tornei giovanili e notturni. Ovvio che il giocatore non deve rimetterci a livello di rimborsi-spese da destinarsi alla benzina e ai viaggi che sosterrà: bisogna essere intelligenti e capire il contesto che stiamo vivendo, che è tutt’altro che facile e non solo per noi dirigenti e società, ma per molti che rischiano di perdere qualcosa di più importante, di più fondamentale, ovvero il posto di lavoro e mettere così in crisi l’economia della propria famiglia”.

Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it

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