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venerdì, 19 Aprile 2024

Luca Grigoletti (Pozzo): “Si è rivelato un virus più pericoloso di quanto si pensava all’inizio!”

Nell’A.S. D. Pozzo 1961 del presidente e geometra Roberto Praga, a difendere i pali dei rosso e blu, oltre all’isolarizzano Andrea De Fanti, c’è anche Luca Grigoletti, classe 1996 (è nato il 16 giugno). Cresciuto nel club del suo quartiere, Madonna di Campagna, ossia la Polisportiva Intrepida, per poi passare ai Pulcini-Esordienti dell’Hellas Verona, quindi, al Pgs Concordia B.M. di mister Nicola Chieppe prima e di mister Luca Righetti poi, infine, nell’Avesa HSM, per militare – dalla scorsa estate – nel club rossoblu della frazione di San Giovanni Lupatoto. “Frequento il 5° anno della Facoltà di Medicina e Chirurgia presso l’Ateneo scaligero” spiega Luca, portiere agile e forte tra i pali, alto 183 cm per 75 kg, amante di Gigi Buffon e tifoso dell’Hellas Verona, buon para-rigori “ma non so ancora con precisione in che cosa mi specializzerò. Da buon ex animatore di Grest, inizialmente mi sarebbe piaciuto frequentare Pediatria, ma, ora preferirei le Cliniche alle Chirurgie”. Fossi laureato, ti sarebbe piaciuto dare una mano ai medici e paramedici impegnati in prima linea nella lotta contro il coronavirus? “Penso proprio di sì; d’altra parte, è il nostro lavoro. Certo, la paura di essere contagiato e di poi trasmetterlo a casa ai miei genitori (non ai nonni perché, purtroppo, non li ho più) esiste”.

 Che idea ti sei fatto di questa “peste datata 2020”? “Bella domanda: è un gran brutto virus, sicuramente ben più grave di quanto lo si conosceva al suo primo manifestarsi, e che miete vittime in un Paese come l’Italia, che ha molti anziani, ovvero annovera le persone più a rischio. Ma, pensando che in Rianimazione arrivano anche persone di mezza età, beh, questo la dice lunga sulla forza che ha questo morbo”. Test sierologici o tamponi? “Il test sierologico sarebbe la soluzione più rapida, e bisognerebbe che venisse fatto alla stragrande dei nostri abitanti. In termini temporali di risposta, rispetto al tampone, l’analisi del sangue è più veloce al fine di conoscere se risulti positivo o negativo al coronavirus”. Il vaccino, ciononostante, resta l’arma più vincente; anche se si parla di tempi lunghi, o no? “Il vaccino sarebbe la soluzione migliore, però, potrebbe prevenire l’infezione. Bisogna, poi, vedere la risposta anticorpale e ricordiamoci che ci sono stati casi di reinfezione. Ovviamente, tutte le norme di contenimento del virus, ed alcuni farmaci antinfiammatori già validi per le artriti reumatoidi, hanno fino ad ora dato un buon successo e ci salverebbero dall’insorgenza di molte infezioni”.

Il nostro calcio: quando ripartirà, secondo te? “Archiviata l’annata calcistica 2019-20, nutro dubbi anche sulla possibile ripartenza di quella successiva, autunnale. Durante l’estate, i virus solitamente si attenuano, dovrebbero avere più vita difficile, però, il calcio è uno sport di contatto. Se non stai molto attento, puoi dar nuovamente via libera al contagio e al suo prepotente ritorno. Quindi, bisognerebbe avere la certezza al cento per cento che nel calcio il virus non si possa trasmettere”.

Importante, mi sembra di capire anche da quanto apprendiamo dai Mass Media, dunque, sarà vedere come si comporterà il coronavirus di fronte ad uno dei suoi nemici più acerrimi, il gran caldo? “Sarà importante seguire l’andamento della curva del coronavirus: con il cambio di stagione, vedi le influenze, i virus rallentano la loro forza e pericolosità, ma bisognerà vedere se, alla pari dell’influenza, il coronavirus rifletta, ricalchi questo trend, oppure – auguriamoci proprio di no! – si mantenga feroce”. “Speriamo davvero di ripartire” conclude Grigoletti “, e noi dell’ASD Pozzo ripartiremo sicuramente con la voglia di riscattare un’annata non tra le più felici e che, guarda caso, “graziata” – sembra proprio un paradosso! – dall’avvento del coronavirus, che ha congelato tutto e auguriamoci che i verdetti che usciranno dal Comitato Regionale Veneto LND-FIGC riunitosi a Marghera siano nei nostri confronti – all’epoca “fanalino di coda”- indulgenti, magnanimi”.

Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it

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