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giovedì, 28 Marzo 2024

Mister Berlini (Atletico Cerea): “E’ un campionato di Promozione di alta qualità!”

E’ tornato ai suoi rogiti, all’apertura ed alla stesura di testamenti, da buon notaio. E, perché no, anche alla sua amata famiglia. Il mister e notaio Claudio Berlini vive, alla pari di migliaia di noi dilettanti, una domenica anomala, calcisticamente surreale, sospesa tra l’incertezza del quando riprendere e la paura di un virus che è tornato a farsi incredibilmente minaccioso. Per lui, la stagione che era appena iniziata registrava il debutto sulla panca di una Prima squadra – l’Atletico Città di Cerea -, dopo anni di guida di giovani compagini. “E’ stata un’esperienza fantastica” commenta il coach ceretano “sia per l’ambiente che mi circonda, la dirigenza, il mio vice e diesse Giacomo Cordioli, per i meravigliosi ragazzi che sto allenando, disposti ad ascoltare, a lavorare e a mettere in pratica le indicazioni da me impartite”.

E’ più difficile, per lei, guidare le giovanili o una Prima squadra? “Con i giovani hai più spazio, nel senso che puoi provare questa o quella idea di gioco e loro la eseguono senza metterla in discussione. Diverso è, invece, lavorare con atleti che hanno alle spalle 10-15 anni di calcio. L’imprimatur che devi dare anche a loro deve essere dal sottoscritto metabolizzato e loro devono solo assimilarlo. Prima riesci a farti capire dai “senatori”, dai navigati e prima vedi messo in pratica il tuo credo. Si sa bene che loro potrebbero, remandoti contro, e creando così dei malumori all’interno dello spogliatoio, far traballare, far cigolare la panchina”. Che Torneo hai trovato nel girone “A” di Promozione veneto? “E’ un campionato molto tecnico, e più difficile di quello che mi aspettavo alla vigilia. Ci sono ottime squadre, con buoni giocatori ed ottime idee di gioco. Le ho trovate ben preparate sotto tutti i punti di vista, da quello tecnico a quello tattico a quello agonistico”.

Chi è la papabile al titolo? “Ribadisco il Montorio: ha una struttura collaudata e importante, e ha in Filippo Tanaglia e in bomber Michele Vesentini due grandi colonne. Oltre al mister Stefano Paese, che sa disporli e motivarli alla grande. Un gradino più in basso, dico Mozzecane, Albaronco e la sorpresa, per me, fino ad ora, è la matricola Lugagnano, altra bella compagine”. Il giocatore avversario che più ti ha colpito? “Alberto Sacconi, dell’Albaronco: per la tecnica, per la corsa, per la grande forza fisica. Non per niente, al “Pelaloca” ci ha rifilato una doppietta. Poi, citerei il numero 4 del Cadidavid, Riccardo Cacciatori: un vero leader, che ha preso per mano la squadra, che ha profuso il meglio di se stesso, anima, tutto”.

Chi dei tuoi giovani ceretani ti ha felicemente sorpreso? “Avevamo, come società, l’aspettativa di vedere esplodere il nostro giovane Filippo Murari; invece, ha potuto disputare solamente una gara a causa di un infortunio, ma lo aspettiamo più forte di prima! Tra gli altri, segnalo Alberto Morello, ex Legnago, classe 2002, e il suo coetaneo Manuel Facchini, con già 16 gare totalizzate la scorsa stagione. Un altro atleta ancora più giovane, perché è un 2003, che si allena con impegno, disponibilità e passione è Nicolò Borasca. Anche da lui, alla ripresa del campionato, mi aspetto meraviglie. Ma, sono tutti validi i giovani che la società mi ha messo a disposizione: anche Alessandro Ferrarese, classe 2003, al buon debutto in casa del Cadidavid”.

Un’altra stagione pesantemente condizionata dal Covid-19… “Sarebbe bello poter riprendere regolarmente la stagione calcistica a fine gennaio, tornare a giocare i campionati e a divertirci sul campo. Ma, oltre a riuscire a disputare almeno un girone intero, non sarei per nessuna retrocessione. E’ sempre fastidioso e odioso cambiare le carte in tavola, mutare format, a partita già iniziata. Così come non è una gioia piena vincere uno scudetto dopo aver affrontato solo metà campionato! La classifica in questo caso, secondo me, può essere ritenuta valida solo per stabilire eventuali ripescaggi”.

Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it

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