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martedì, 23 Aprile 2024

Il Real Monteforte col mister e “profe” Zamperini vuol tornare in cattedra

Il calcio non finisce di stupire: per via dei suoi fantastici “ritorni di fiamma”. Questo “fubàl” sarebbe piaciuto molto a Giovambattista Vico, quello dei corsi e ricorsi storici. Ma, anche ai migliori rodei internazionali, con “cavalli di ritorno” sempre schiumanti dalla voglia di tuffarsi nelle verdi praterie della Bassa o nelle dolci colline dell’Est veronese, cariche di rubiconde ciliege e invitanti grappoli d’uva. Il calcio a Monteforte vuol tornare in cattedra, a far parlare di sé, ed allora chi meglio di un docente liceale, indirizzo classico, il professor Dionisio Zamperini, insegnante al “Scipione Maffei” di Italiano, Latino e Greco? Classe 1961, classe di ferro, tempra d’acciaio, passione adamantina, cristallina, la sua, per il gioco più bello del mondo. Era stato invitato, nella “maledetta stagione della peste”, a lasciare la cattedra in quel di Lavagno, ed eccolo ora pronto a ripartire, lancia in resta, in direzione Monteforte d’Alpone. Il calcio non si dimentica di quello che hai fatto, di ciò che hai disegnato; magari non saranno capolavori michelangioleschi né vinciani né raffaelleschi – non siamo mica nei professionisti, eh, dove tutto ti è richiesto, classe, impegno massimo, piena collaborazione -, ma “el profe” nella sua terra ha seminato bene.

Ne sa qualcosa il titolare – assieme al figlio Michele – della Cantina vinicola “Cà Rugate”, con sede antica a Costalunga ora invece a Monteforte d’Alpone, Amedeo Tessari, prima terzino “moderno” (quelli che, dotati di gran fiato, sapevano catapultarsi, all’Antonio Cabrini, per intenderci, in attacco, sul fronte opposto; ma anche apprezzato centrocampista-mediano alla Tardelli) in forza all’A.C. Sambonifacese, poi, dirigente del Real B.C. (l’acronimo sta Brognoligo Costalunga, le due frazioni montefortiane) presieduto dall’avvocato Giuseppe Frigotto. Oggi, Tessari, diesse del Real Monteforte ha “richiamato in patria”, come la placentare Itaca fece con l’eroe mitico dell’Odissea, il professor Dionisio Zamperini ed “el profe” un assist così avvincente, così ghiotto come le ciliege e i grappoli d’uva di quelle parti, non poteva proprio farselo sfuggire: “Con il diesse Amedeo Tessari ci lega un’antica amicizia: era stato lui a portarmi all’A.C. Sambonifacese”. E, a differenza dell’omerico Ulisse, “el profe” non ha saputo resistere ai richiami non della foresta, ma delle suadenti, invitanti e continue sirene montefortiane: “Erano ormai 2-3 anni che mi aveva proposto la panchina del Real Monteforte, non potevo dirgli di no. Ci siamo incontrati, ci siamo seduti attorno a un tavolo – magari, aggiungiamo noi sorseggiando gocce appannate di “Cà Rugate” d’annata – e abbiamo raggiunto l’accordo”.

Una “rosa”, quella del Real Monteforte 2020-21, del post Covid-19, infarcita di tanti giovani di belle speranze: “La speranza è di far meglio dell’anno scorso, vogliamo cercare di partire con il piede giusto. A questi si sono aggiunti giocatori di una certa esperienza arrivati dal Giovane Santo Stefano, vedi il navigato portiere Davide Tirapelle (1991), il coetaneo e centrocampista Mattia Tosadori, la punta classe 1995 ex Colognola ai Colli Nicola Rudi e il collega di reparto, il 1992 ex Elettrosonor Gambellara Emmanuel Afriyie”.

Non solo, ma dal Calcio Caldiero Terme, ecco l’esterno difensivo Zarantonello, “bocia del ’99”. Intoccabile, il capitano Marco “Spedizioni” Tracco (1987), il quale ha il compito di “accompagnare” le giovani “promesse” giunte dall’SSD Valdalpone del presidente Giuseppe Steccanella e del diesse e commercialista, il dottor Emilio Cavazza. Club, quello giallo-amaranto, che recentemente ha stretto una fruttuosa collaborazione con il Real Monteforte del presidente Raffaele Tregnaghi, del segretario Roberto Martinelli, e dei dirigenti Gastone Costa e Simone Vignato. “Il destino” anche quello calcistico del Real Monteforte 2020-21 “è nelle ginocchia di Zeus”, conclude così “el profe” Dionisio Zamperini, scomodando dal massimo trono il re degli dei, Zeus appunto, al quale, per chi soffre di un po’ di scaramanzia – rituale irrinunciabile e inguaribile nel mondo della pelota; ma non solo in quello! – s’implora protezione e una pioggia di saette benigne.

Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it

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