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giovedì, 28 Marzo 2024

Leonardo Bari saluta il G.S.P. Vigo e passa al Lonigo

Domenica è andato subito in gol all'esordio. Suo il momentaneo pareggio in casa del Montecchio S.Pietro che ha recato il primo dispiacere ai biancazzurri vicentini.

Stessa categoria, ma diverso girone: dopo quasi tre stagioni si conclude l’avventura nel G.S.P. Vigo del centrocampista classe 1995 Leonardo Bari, accasatosi al Lonigo nell’ultima sessione di mercato invernale. Lonigo attualmente secondo in classifica nel girone “C” della Seconda Categoria veneta, con due punti di svantaggio dal Brendola, che ha già affrontato in uno scontro diretto terminato sullo 0 a 0. Leonardo, quali sono state le ragioni che ti hanno portato a voler cambiare squadra? E perché hai scelto di accasarti a Lonigo? “Premetto che si tratta di una decisione presa non a cuor leggero: sono molto dispiaciuto sia per la società G.S.P. Vigo, con cui ho vinto un campionato, sia per il gruppo di ragazzi che ho lasciato: mi limito solo a menzionare Stefano Saleri o Pietro Rossignoli, ma senza nulla togliere agli altri miei compagni. Tuttavia ho scelto di cambiare squadra perché in me stava maturando la sensazione che il mio tempo a Vigo fosse giunto al termine: in altre parole, era finito un ciclo ed era ora di cambiare aria. Ho scelto di accasarmi a Lonigo perché ne ho ammirato da subito il progetto della società che sa come fare calcio. Inoltre, devo dire che sono arrivato in una squadra giovane con un allenatore molto preparato, che punta a raggiungere la Prima Categoria e non a caso si trova nelle posizioni nobili della classifica.”

Dopo quasi tre stagioni nel G.S.P. Vigo, è giunto il tempo di tirare le somme: a tal proposito, che voto complessivo daresti alla tua esperienza in questa società? “Posso dare un 7, e lo motivo in questo modo: il primo anno è andato molto bene, perché sono riuscito ad esprimermi al meglio individualmente, giocando e segnando. Inoltre abbiamo vinto il campionato, ed avevamo anche un gruppo davvero ottimo. Il secondo anno, purtroppo, è andato sicuramente meno bene, perché la società era partita con l’obiettivo di raggiungere la zona play off, ma dopo le prime cinque giornate questo obiettivo è stato ridimensionato. Ciò nonostante, siamo arrivati sesti, uscendo al meglio da una situazione che sembrava piuttosto critica. Quest’ultima metà di stagione è andata sicuramente male, soprattutto dal punto di vista individuale: credo che avrei potuto dare molto di più, ma mi è stato concesso un minutaggio troppo ridotto per farlo.”

Ora che sei passato nel girone vicentino con solo 5 squadre veronesi, che differenze noti rispetto al girone della bassa veronese in cui hai giocato per quasi due stagioni? “Tanti dicono che il girone più difficile sia il girone D, mentre altri sostengono che quello più tosto sia il girone C, perché non ci sono squadre materasso. Posso dire con certezza che il D è molto difficile, mentre non so ancora dare un giudizio del girone C: ho visto solamente una partita (Brendola – Lonigo), e credo che sia un girone con molta qualità in cui si gioca a ritmi molto alti, anche in virtù del fatto che ci sono parecchi giocatori provenienti da categorie superiori. Diciamo che per dare un giudizio definitivo su quale girone è più difficile fra il C ed il D, dovrò aspettare il mese di maggio.”

Ritornando al girone D, quale squadra ti ha stupito di più in positivo? E quale in negativo? “Nel rispondere a questa domanda, mi allineo a quanto detto poche settimane fa dal Presidente Raimondo De Angeli: sicuramente, la squadra che mi ha stupito di più in positivo è il Bevilacqua. Senza ombra di dubbio, la più forte del campionato, rinforzatasi tantissimo rispetto allo scorso anno, in cui era comunque una squadra competitiva. Quella che mi ha lasciato più perplesso è l’Albaredo: sicuramente una bella corazzata, ma secondo me non forte quanto la scorsa stagione.”

Ritornando sulla tua esperienza a Vigo, ritengo doveroso chiederti che cosa non ha funzionato con Mister Stefano Sacchetto, che già ti aveva allenato a Casaleone in Prima Categoria? “Non credo, sinceramente, che ci sia qualcosa che non ha funzionato nel mio rapporto con il mister. Paradossalmente, quando mi aveva allenato in Prima Categoria, il minutaggio che mi aveva riservato è stato maggiore di quello concessomi quest’anno. Ciò nonostante, non gli porto sicuramente rancore per avermi concesso poche possibilità di giocare, e mi rendo conto che lui ha fatto delle scelte per il bene della squadra. D’altronde, ogni allenatore può schierare solamente undici titolari, non di più. Io sono consapevole di essermi allenato al massimo delle mie capacità e non rimpiango nulla. Avrei voluto concludere la stagione con il Vigo, soprattutto per i miei compagni: ma un giocatore deve pensare prima a se stesso, e mi rendevo conto che con un minutaggio così ridotto, sarebbe stato difficile per me affrontare al meglio la seconda metà di stagione. La cosa più importante, però, è essermi lasciato in buoni rapporti con il gruppo, con la società, ed anche con il mister, anche perché credo che i valori umani siano molto più importanti di una partita di calcio. Poi ci sono annate in cui si riesce a giocare 30 partite su 30 e segnare 10-11 gol, e stagioni in cui per varie ragioni si fa più fatica a trovare spazio. Ma nel calcio, ci sta tutto…”

Un’ultima domanda: che cosa ti aspetti dalla tua nuova avventura con la maglia del Lonigo di mister Loris Fedrigo? “Sicuramente mi aspetto di poter essere utile alla squadra in cui mi appresto a giocare. In più mi aspetto di riprendere a segnare, perché anche se sono un centrocampista, ogni anno sono sempre riuscito a segnare qualche gol… e segnare logicamente mi piace! Ma per questo, tireremo le somme alla fine dell’anno.” Nonostante un inizio al di sotto delle aspettative, ritengo che tu abbia tutte le carte in regola per riscattarti nella seconda metà della stagione: altro non posso fare, che augurarti di toglierti tutte le soddisfazioni che meriti con la tua nuova squadra. In bocca al lupo, Leo!

Marco Farinazzo per www.pianeta-calcio.it

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