Giocatore eroico, atleta storico e stoico, un esempio di resilienza che fa sicuramente bene alle giovane leve del nostro calcio. Parliamo del lupatotino bomber Andrea Sabbion, classe 1988, una vita a vagare nelle aree avversarie per puntare a far breccia, ma anche per lanciare, assistere i proprio colleghi di reparto dell’ambiziosa Aurora Marchesino (2^ categoria, girone “D”), presieduta dal giovane Nicola Riolfi. Il giocatore che si piega, ma che non si spezza, che cade, ma che è pronto ogni volta a rialzarsi e a stupire: un Ercolino sempre in piedi, fatto di muscoli, legamenti logori, ma pronti a riannodarsi, a rigenerarsi eccitati dalla voglia del gol. In quest’altra stagione contaminata dal Covid-19, ha firmato ben 6 gol in 5 gare giocate, della serie cosa vuoi di più dalla vita? Ha conquistato una Coppa Veneto in 2^ categoria alla guida delle polveri da sparo del Pozzo, ha trascinato i Boys Buttapedra nella storica Prima categoria, ha militato nel club bianco-rosso del suo paese, nel San Martino-Speme e nell’A.C. Cadidavid di mister Fabrizio Sona. Sodalizio che ha lasciato per rimettere gli scarpini in Prima con i giallo-blu di mister Paolo Novali: “Volevo smettere, ho troppo logore le leve; ho rifiutato alcune proposte di club di Prima categoria, ma l’Aurora mi piacerebbe, più volte invitato da mister Novali, riportarla in Prima categoria, quello sì. Il coach mi ha fatto tornare la voglia dell’erba, delle basculanti da far saltare, delle rapine in fatto di reti”.

Sì, perché la società ci è già stata, eccome, in Prima categoria: negli anni del presidente Germano Mantovani, del diesse Luca Fortini, quindi, perché non ritornarci? I giallo-blu hanno consumato le 6 cartucce a disposizione, piazzandosi al 2° posto a quota 15 punti, un gradino sotto la battistrada e l’ancora imbattuto Bonavigo 1961 di mister Manuel Cuccu. Zero nella casella delle partite concluse in pareggio, una sola sconfitta, 5 le vittorie, 3 (alla pari dei bonadicensi) i gol subiti, a fronte delle 14 reti realizzate. Parlami, bomber, dell’Aurora Marchesino… “Lì c’è il gruppo, consolidato da 4-5 anni ormai, sul quale si è disegnata la campagna-acquisti estiva e l’organico a disposizione di mister Paolo Novali. Siamo partiti col piede giusto, a parte il semaforo rosso incrociato nella gara contro i Boys Gazzo, la classica domenica in cui potevi tirare in porta mille volte, che non avresti mai fatto bingo. Infatti, abbiamo piallato 5 legni, ma nel calcio ci sta anche questo, per carità”.

Qual è il vostro punto di forza, oltre al gruppo? “La difesa. E poi riusciamo a fare tanto gioco”. Chi è il candidato numero uno allo scudetto, quest’anno molto anomalo? “Tutti parlano del Bonavigo, io aggiungo anche il Gips Salizzole e la Nuova Cometa”. Qualche giovane giallo-blu da segnalare? “Davide Bezzetto, centrocampista-trequartista, dai piedi buoni, ed animato da tanta corsa mista a una bella carica agonistica. Negli anni può solo che migliorare. Mi piace ricordare il capitano, che è il mio collega di reparto offensivo Carlo Alberto Provolo, una delle 4-5 nostre punte, uomo-squadra, da una vita che è lì, credo anche dalla Terza categoria”. Altri “senatori” presenti nel gruppo? “Sì, sono quasi tutti miei ex compagni ai tempi dei Boys Buttapedra: da Francesco Danese, classe 1992, a Francesco Girelli (1993); dal portiere 1992 Stefano Girlanda, a Valerio Manzini (1990), da Riccardo Bolla (1996) ad Alberto Muraro (1990) al classe 1997 Andrea Varano”.

Quale avversaria ti ha maggiormente impressionato del vostro girone D di seconda categoria? “Il Vigo: anche se l’abbiamo spuntata noi, mi è piaciuto il loro primo tempo, la capacità di saper giocare palla a terra. E, a dispetto del nostro netto successo, in attacco si sono resi davvero pericolosi”. Un giocatore avversario che ti ha molto colpito? “Christopher Negrini: si vede che è di altra categoria, l’ex nogarese, classe 1992, è davvero un valore aggiunto quest’anno per il Boys Gazzo di mister Matteo Gobbetti”. Ricordiamo al bomber che Negrini è stato compagno di squadra nella Berretti dell’A.C. Sambonifacese di un certo Jorginho: non solo, ma anche il suo capitano…

Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it