Ha sempre amato il ruolo di portiere, fin da quando era piccolo, il classe 1986 Federico Cecchini che è in forza dalla scorsa stagione al Valgatara del presidente Silvano Caliari. Al “Valga” Federico ha trovato una bella famiglia e un buon gruppo che, prima dello stop forzato per il CoronaVirus, si stava togliendo diverse soddisfazioni nel girone A di Eccellenza occupando un buon ottavo posto in classifica con 31 punti in coabitazione con i padovani dell’Arcella. Blaugrana ben distanziati dalla capolista Sona del presidente Paolo Pradella con i suoi 49 punti conquistati, ma anche a +9 dalla zona play-out. “Devo dire che ci stavamo divertendo – dice Cecchini -, alternando ottime prestazioni ad altre meno brillanti dove avevamo lasciato importanti punti per strada. Ma se devo fare un piccolo bilancio, posso sicuramente dire che stavamo correndo spediti verso il nostro obiettivo primario che è quello della salvezza”. Federico vorrebbe fare un bel sgambetto al CoronaVirus che in questi mesi ci ha cambiato la vita all’improvviso: “Il Covid-19, nostro malgrado, abbiamo imparato a conoscerlo. E’ entrato quasi in punta di piedi nella nostra esistenza e sembra non voler più andarsene. Il vaccino non è stato ancora trovato e senza di quello sarà difficile rialzarsi”.

I nostri accessori purtroppo abitudinari, quando usciamo di casa, sono la mascherina e i guanti, da usare anche in questa fase 2 che è da poco cominciata: “Non possiamo fare altrimenti. Dobbiamo farlo per proteggerci ma però non dobbiamo avere paura del futuro. Prima o poi, ne sono certo, torneremo ad abbracciarci come una volta. Intanto, noi giocatori del Valgatara, ci alleniamo come possiamo a casa e seguiamo su skype le lezioni del nostro bravissimo preparatore Michele Mezzacasa. Non abbiamo mai perso la voglia di giocare a calcio e speriamo di ritornare presto in campo. Stare rinchiusi a casa, quasi come se fossimo agli arresti domiciliari, non è bello per nessuno. Ma questa è l’unica maniera per ridurre il contagio e tornare alla normalità”.

Cecchini è innamorato di questo mondo dei dilettanti e a 34 anni è ancora sulla breccia e spera di giocare ancora a lungo per la causa del “Valga” di mister Jodi Ferrari. “Jodi è un grande, come del resto tutti i miei compagni di squadra. In questa stagione si era creata l’alchimia giusta tra dirigenti, giocatori e staff tecnico, c’era una spogliatoio ed un clima molto bello. Peccato che ci siamo dovuti fermare in fretta e all’improvviso. Io credo che questa stagione sia oramai conclusa definitivamente e molti a ragione stanno pensando a quella prossima facendo nuovi programmi. La volontà di ripartire è fortissima e noi tutti aspettiamo con fiducia le decisioni di chi governa il calcio”.

Valgatara, Caldiero, quattro anni all’Ambrosiana, Vigasio, Somma e Villafranca, sempre tra Eccellenza e serie D, sono le squadre che hanno lasciato il segno nel bagaglio di esperienza di Cecchini, maturata sul campo chiudendo a doppia mandata la propria porta: “Ogni stagione calcistica che ho vissuto mi ha impreziosito come uomo e come calciatore regalandomi tante emozioni e la determinazione di non mollare mai. Bellissimo quando abbiamo vinto alla grande il campionato, alcuni anni fa, con la maglietta rossonera dell’Ambrosiana. Una cavalcata incredibile che ci ha portato dall’Eccellenza fino in serie D. Una stagione fantastica! Ma tutto sommato devo dire che sono sempre stato bene dove sono stato e sono sicuro di aver sempre fatto la mia parte fino in fondo. Ho conosciuto tanti bravi allenatori e grandi giocatori, facendomi molti amici”.

Roberto Pintore per www.pianeta-calcio.it