Medico di base nella vita di tutti i giorni nel quartiere Lunetta, alle porte di Mantova, con la competenza di guardia medica presso la Casa Circondariale di Montorio Veronese, Siriana Giusti, prim’ancora del coronavirus è stata calcisticamente contagiata dal suo compagno, il difensore, nonché ingegnere ambientale Alessandro Tonolli, ex Caldiero, suo coetaneo (classe 1990), quest’anno in forza al Castelbaldo Masi. “Se aggiungi, poi, che mio zio” svela la trentenne donna medico “il prof. Giuseppe Boni è il presidente della Fortitudo Mozzecane, hai già capito che c’erano poche via di scampo dal calcio per una come me. Invece, e giù una sana risata!, quello del pallone è un mondo fantastico, in cui ho messo piede per la prima volta da quando Alessandro militava nelle giovanili dell’Hellas Verona, ed ora sono quasi completamente immersa”. Siriana ricopre anche l’incarico di medico sociale del Calcio Caldiero Terme del presidente e imprenditore Filippo Berti: “Seguo, nei limiti in cui mi è consentito, le vicende della Prima squadra termale con grande entusiasmo”. Siriana ha contratto il coronavirus molto probabilmente mentre esercitava la sua professione: “I sintomi sono iniziati il 18 marzo, ma non posso dire né ricordare con esattezza dove ho contratto il Covid-19, probabilmente durante il mio lavoro”.

Quali i sintomi del coronavirus? “Ho iniziato col raffreddore e il mal di gola in maniera leggera, poi, la sera la febbre è cominciata a salire e a toccare il 39.5°C. Nei giorni successivi mi hanno fatto il tampone con risultato positivo”. Molti pazienti hanno dichiarato di aver accusato anche la perdita del gusto… “Nel mio caso, sono andata incontro ad una cefalea fortissima, ad una forte astenia (mancanza di forze, stanchezza), seguite dalla perdita dell’olfatto, non per fortuna del gusto. Ho avuto episodi di vomito e dissenteria. Per fortuna, dopo una decina di giorni ho iniziato a migliorare”. Completato l’iter di guarigione? “No, sono ancora in attesa di sottopormi a una serie di due tamponi, sperando che risultino entrambi negativi: in tal caso risulterò negativizzata, cioè sarò fuori dal virus”. E, Alessandro? “L’ha preso anche lui il Covid-19, ma in maniera molto lieve ed è stato bene dopo pochi giorni, 5-6, accusando pochi sintomi ma perdendo anche lui l’olfatto”. Che idea ti sei fatta della “peste 2020”? “Oggi come oggi, non lo si conosce ancora del tutto perché è tanto variabile, si manifesta in maniera diversa, quindi, è faticoso trovare la soluzione giusta per neutralizzarlo. Non solo, ma è un virus che ha un livello alto di contagiosità: non è vero che la sua letalità riguarda solo gli over 60 e pazienti con patologie pregresse, ma colpisce anche quelli in età inferiore e senza patologie concomitanti”.

E’ richiesto, in maniera rigorosa, di osservare il distanziamento sociale, la mascherina, i guanti, i gel igienizzanti: possono bastare come nostre armi di difesa, a livello precauzionale? “Secondo me si, indossare sempre la mascherina, quella chirurgica, insieme al distanziamento sociale e all’utilizzo dei guanti (o del gel igienizzante), riduce di molto il contagio e il rischio di essere contagiati”. A settembre si potrà ripartire con il nostro calcio? “Bella domanda!Nel calcio non si può indossare mentre giochi l’uno contro l’altro la mascherina perché è uno sport fatto di corsa, di ampiezze respiratorie, di adrenalina, di fiati che si esalano, che inevitabilmente si sprigionano non solo dalla bocca ma da tutti i pori della pelle. E, il contatto fisico che si crea negli scontri uomo a uomo, dove li metti? E, gli spalti vuoti, seppur popolati da persone ben distanziate e tutti con la mascherina? E’ quasi impossibile prefigurarsi simili scenari perché il calcio è uno sport di squadra, che vive di gesti e situazioni che non puoi escludere. Lo spogliatoio sarà sempre ben sanificato? Sappiamo bene lo spogliatoio che importanza ricopre nel mondo del pallone, è quasi il 12mo uomo per una squadra, anche se è vero che uno può fare sempre la doccia a casa, terminate le sedute atletiche infrasettimanali o le partite”.

 Come ogni tuo collega, ti vedo pessimista… Eh, sì che il caldo torrido, l’afa, il grande caldo, la bella stagione alle porte sono nemici di ogni sorta di virus… “In estate, questo è storicamente e scientificamente riprovato, esistono meno influenze, la situazione dovrebbe decorrere favorevolmente per il rallentamento del contagio, della vita e della forza del virus. Ma, bisognerà attendere l’evoluzione, la dinamica del Covid-19, il quale potrebbe ripresentarsi, rafforzarsi verso fine ottobre-inizio novembre”. Il vaccino? ” So che l’Onu e l’Oms ha iniziato un’alleanza internazionale per accelerare lo sviluppo, la produzione e la distribuzione di un vaccino. Anche Bill Gates, come altri privati, sta intervenendo economicamente con le sue fondazioni per questo grande male. Le contromisure all’avanzata, alla forza del Covid-19 secondo me, potrebbero essere il vaccino o la somministrazione di una terapia, che possa agire fin da subito, già in presenza dei sintomi iniziali”. Per ora, oltre le mascherine e ai vari presidi medici ordinati -consigliati – previsti dal Ministero della Sanità, disponiamo dei tamponi e dei test sierologici… “Sono due test diversi: il sierologico attesta la presenza degli anticorpi nel nostro sangue, i quali sono i nostri soldatini che combattono contro il morbo. Il tampone ti dice se sei positivo o no al coronavirus, se ce l’hai o meno, ma non ha un’affidabilità del 100%. Esiste anche il test immunologico cromatografico, detto test rapido, che consiste nel mettere una goccina di sangue ricavata dal foro provocato da uno spillo (stesso procedimento fin qui utilizzato per vedere il tuo tasso di glicemia nel sangue, molto in uso tra i pazienti affetti o a rischio di diabete), e adagiarla sul kit stesso, il quale, alla pari della cartina tornasole, muta o assume un determinato colore. Un procedimento che ricorda lontanamente i test di gravidanza”.

Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it