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martedì, 23 Aprile 2024

Alessandro Tacconi (Ausonia Sona United): “Noi siamo fiduciosi e speriamo nella promozione in 2^ categoria!”

Per Alessandro Tacconi, classe 1976, artigiano esperto nell’allestimento delle fiere e dei banchi bar, c’è da aspettarsi di tutto dal Parlamentino di Marghera: “Questo per noi è il 2° anno di vita, frutto della fusione tra ACD United Sona PSG ed Ausonia Calcio. Abbiamo fatto anche degli investimenti per tentare di salire, e siamo stati sempre ai vertici della classifica del girone “A” di Terza lottando per il titolo dalla prima all’ultima gara giocata, risultando al momento dello stop al comando da soli a +2 dal Lessinia 2018. Non solo, ma eravamo anche semifinalisti di Coppa Verona, dopo aver eliminato il Rivoli 1964: quindi, avevamo ancora da giocare due match point per raggiungere la Seconda categoria. E’ naturale che, in cuor nostro, come ACD Ausonia Sona United, ci aspettiamo la promozione in Seconda categoria, anche se sappiamo che non è facile da parte della Figc Veneta di prendere delle decisioni capaci di accontentare tutti”.

Ex difensore centrale e centrocampista del glorioso San Massimo, dell’allora presidente Tullio Biondani, Tacconi promuoverebbe le prime classificate risultate tali fino a quando il Covid-19 non ha fatto calare il suo antipatico e drammatico sipario sul nostro calcio e su tutto il pianeta: “Oltre al nostro investimento, bisogna riconoscere lo sforzo, l’impegno dei nostri atleti, i quali hanno sempre cercato di mantenere la leadership del girone. In caso di fumata nera da parte del comignolo di Marghera, accetteremo lo stesso il verdetto, tanto non muore nessuno”. Che calcio prevedi? “Molte società cesseranno di esistere perché, ora come ora, è difficile reperire sponsor per poter affrontare costi di gestione, spese di iscrizione ai campionati, tesseramenti, materiale sportivo ed altro. La vedo dura la ripartenza perché in serie A e in serie B fino a ieri si dovevano ancora mettersi d’accordo tra un balletto e un altro, tra un ordine e un immediato contrordine”.

Quindi, il carrozzone non salperà, a tuo avviso, a settembre? “Io lo farei ripartire a gennaio, alla maniera dei campionati che si tengono nei Paesi nordeuropei ed anche in Russia”. Come settore giovanile, come siete messi? “Lo stiamo creando e, sotto questo aspetto, ci siamo dati una programmazione di 5 anni”. Il calcio che vedremo? “Un calcio meno volubile a livello economico. Si farà fatica a reperire giocatori forti e dal sicuro bagaglio esperienziale, per affidare a loro il compito di chioccia all’interno di una Prima squadra. E, si sa che questi talenti mica vengono per un piatto di lenticchie, eh. Non solo, ma assisteremo a un calcio più sanguigno, più vero. Ma, riprendere significa soprattutto ricominciare in condizioni di normalità, garantendo la massima sicurezza alla salute di tutti gli addetti ai lavori, mister, giocatori, dirigenti. Torneremo ad un calcio vissuto almeno 20 anni addietro, dove davvero era fatto di “pane e salame” e di tanta rivalità tra i vari campanili”.

Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it

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