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giovedì, 28 Marzo 2024

Claudio Limoni (Porto Legnago): “Non viviamo con gioia il nostro primato!”

E’ la “memoria storica”, il simbolo del calcio dell’altra metà della Legnago pallonara, l’U.S.D. Porto Legnago nato nel 1978 come PGS Pol. Porto Legnago. Parliamo di Claudio Limoni, classe 1942: 42 anche gli anni consecutivi che lo vedono a fianco del club bianco-rosso guidato da Beatrice Zancanella e prima ancora dal suo grande padre, Pietro. Anche il mister è un Zancanella, Matteo, cugino di Beatrice: il calcio al di là del ponte che attraversa il Bussè è ancora vivo e stava festeggiando il ritorno in Seconda categoria. “Non stiamo vivendo” spiega Limoni “con gioia il nostro primato congelato da un evento drammatico, il coronavirus, che ha mietuto tante vittime in tutto il mondo. Certo, ci sarebbe piaciuto di più vincerlo sul campo, anzichè riconoscerci il balzo a tavolino. Siamo partiti al comando, restandoci sempre e portandoci a +5 dal Villabartolomea e dal lanciato Venera”. Che verdetto vi aspettate come U.S. Porto Legnago? “Da quello che si legge e si sente parlare, l’intenzione della FIGC è quella di promuovere la prima e di far retrocedere le ultime. Ovvio che in Terza non esiste l’ipotesi di condannare nessuna! Io eliminerei i Tornei di Terza categoria ed allargherei i gironi di Seconda perché oggi in Terza giocano atleti che potrebbero benissimo giocare negli Amatori, non vedi giocare a calcio”.

Un Porto, che all’indomani della scomparsa del generosissimo “patron” Pietro, ha di molto ridimensionato i rimborsi-spese per i giocatori… “Noi, da un pò di tempo a questa parte riconosciamo zero lire a titolo di rimborso-spese: nemmeno il bonus per comprarsi le scarpe, offriamo solo l’abbigliamento sportivo e delle buone cene al giovedì oppure al venerdì sera dopo l’ultima seduta atletica prima della domenica. I tesserati, poi, della Prima squadra sono tutti giovani dell’hinterland legnaghese”. A livello di Settore Giovanile? “Siamo presenti con una nostra rappresentante in tutti i Tornei provinciali indetti dalla Federazione”. Quale calcio ci attenderà in autunno? “Assisteremo a una moria di società a causa della sparizione di molti sponsor. E, questo non solo nel Veronese, ma in tutto il Veneto ed anche altrove. Noi come U.S. Porto Legnago resistiamo a questo forte scossone in quanto non riconosciamo rimborsi spese ai giocatori e non dipendiamo da sponsor, ma da piccole entrate di amici e sostenitori, che amano il calcio e non vogliono che il “fubal” da noi sparisca perchè è un grande veicolo per tener lontano dai pericoli della strada i nostri tanti giovani”.

Ripartiremo regolarmente a settembre? “Sarà difficile, anche perché gli esperti parlano di un ritorno del virus verso ottobre-novembre. Eppoi, non è calcio giocare con la mascherina e senza contatti fisici. Chi resiste a giocare con la mascherina? Giustamente, i presidenti, già presi da altri problemi, non accetterebbero la responsabilità penale in caso di atleti colpiti dal virus. E, chi le paga le spese di sanificazione di spogliatoi, docce, stanzino dell’arbitro: noi, con i nostri ragazzi, anche con le più piccole leve, facciamo calcio dal lunedì alla domenica. Finché non si trova un vaccino, e allora tutto tornerà alla normalità, inutile cullare speranze, fare programmi o impostare programmazioni”.

Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it

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