martedì, 24 Giugno 2025
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Oggi

ll punto sul 2° turno play off e sul ritorno dei play out del girone “A” di Promozione

A Santa Lucia, bomber Boseggia trasforma l'Isola Rizza in Isola Ibiza. L'Audace "condanna" la Pol. Virtus alla retrocessione

Al “Sant’Elisabetta-Luciano Giglio”, il match fratricida, quello tra gli “aquilotti bianco e blu” del Team S.Lucia Golosine di mister Alessandro Ghirigato e l’Isola Rizza Roverchiara, guidata da mister Claudio Berlini, arride ai bianco-verde- zzurri ospiti per 0 a 1. E’ stata un’uncinata velenosa sferrata da bomber Giacomo Boseggia a fermare il cammino verso il ritorno in Eccellenza al Team dell'”Elettrico” presidente Beppe Bettini (il rosario della vispa 92enne mamma Leda non ha prodotto ieri l’effetto miracoloso sperato!), Team vice-regina grazie al punto di vantaggio riportato, al termine della regular season, sui vincitori, “campioni d’inverno”, “spallini del Piganzo”. Partita molto corretta, senza alcun accenno di animosità in campo (due soli i gialli: uno per parte, Luca “Bracciodiferro” Peroni, per gli ospiti, Fabio Fiorini per i padroni di casa), facile verrebbe dire da arbitrare per il signor Federico Bianco della Sezione AIA di Mestre, ed immancabile cornice di tifosi, tipica per un appuntamento galante, imperdibile per arrivare all’indice della stagione 2024-25 (340 i biglietti venduti). Più numerosa, più appassionata la tifoseria isolarizzanaroverchiarese, con l’Assessore allo Sport del Comune famoso per l’emblema della scrofa, il giovanissimo (2002) Francesco Lunardi, il quale a fine gara ha dichiarato che la Giunta ha ottenuto l’accesso al bando per la ristrutturazione (rifacimento spogliatoi, rete di recinzione, rizollatura del manto erboso, innesto dell’impianto d’illuminazione, grande pecca!) dell’impianto sportivo in via Sabbionare, da intitolarsi a due grandi personaggi, Franco Bonetti e Franco Brunelli, che tanto hanno speso per “el fubàl” del luogo, ora capitanato dal più alto scranno da Graziano Molinari, con vice, il roverchiarese Loris Tavella, detto “el mister”, con diesse Roberto Visentini, il padre – ieri a rischio di una sincope – de “El Duca”, al secolo Michel “Platini”, classe 1991.

Tornando al gol-partita griffato da “El Bose”, dobbiamo dire che la sua conclusione è stata come un lampo nel quadro di una gara, che ha vissuto a lungo sul filo dell’equilibrio, e nell’ambito di un pomeriggio di splendida ed odorosa primavera. Il taglio in profondità glielo ha affettato Nicolò Rossignoli, classe 2002, ex Caldiero, un giocatore a tutto campo, che ha installato al posto dei polmoni due bombole di ossigeno, un grande raccatta-palloni, dotato di un tiro improvviso e potente (il nonno Ferruccio era un asso dell’Audace SME degli anni 50). Infatti, il taccuino degli appunti risulta scarno di indicazioni, con soltanto il potente colpo di testa sferrato dal n.2 santaluciano Riccardo Viola, classe 2003, su traversone pennellatogli da destra a sinistra dalla puleggia Edoardo Belfanti, classe 1995. La puleggia di destra è stata personificata dal “fedelissimo” Riccardo Olivieri, classe 1994, figlio del vice presidente Valter, classe 1961, anche lui a catapultare al centro dell’area avversaria palloni preziosi, tartine ghiotte da ingollare di un sol colpo. Buona la corsa sulla sinistra espressa dal n.3 degli “aquilotti”, Francesco Ambrosio, classe 2003, fastidioso come una zanzara che ti ronza per i padiglioni auricolare il n.11 Tommaso Ziviani, classe 2005, ex Bovolone (2^ categoria) e gioia del nonno Elio (non quello delle Storie Tese, eh!), inguaribile ed appassionato cameramen. Pericolosissimo nel finale l’appena entrato in campo Vincenzo Caldeo (l’orgoglio di papà Leonardo, sangue calabrese), classe 2003, la cui puntina tacchettata non è riuscita a far suonare il grammofono santaluciano, in quanto la cornetta che gira sopra il dischetto di vinile gli è stata bloccata da un Andrea Negri, classe 1988, al quale la recente paternità (la nascita della splendida Ludovica) dovrebbe distoglierlo dalla minaccia di un pre-pensionamento calcistico fissato per il 30 giugno prossimo.

Ben controllate le due “Torri di controllo” Federico Nardi, classe 2001 e figlio del noto bomber Roberto, e “Il Cigno di Campagnola di Zevio”, lo sfegatato tifoso helladino Andrea Varano, classe 2002, ma in campo, alla pari del suo omologo di maglia avversario – Michel Visentini – per versare le ultime gocce di saliva, sangue e sudore alla propria “patria pedatoria”, viste le loro precarie condizioni fisiche. La gara, dunque, premia gli isolarizzani-roverchiaresi, gruppo ben affiatato, il giusto mix tra “vecchi leoni” ancora in grado di ruggire (Negri, Isolani, Miron, Ghisi, Boseggia; costui bravissimo marito e scrupoloso venditore di piscine sollevate e non da terra, ma mai un tuffo da latino o “sudamericano cascadero” in area avversaria. Un vero gentleman del calcio, che sta riscattando un’annata non proprio esaltante dal punto di vista della fortuna e della performance) e una banda di giovani Boy Scout, desiderosi di mettersi in vetrina, consapevoli di mettere gli scarpini su una possibile piattaforma del lancio verso i semi-professionisti (Rossignoli, Bertazzoni, Pernigotti, Chiriac, Morandi, Fadini, Saggioro, Alessio Pellizzari, Saviato e “Ringhio” Bresaola. Ma, la lista si completa con il legnaghese Andrea Gasparini, quest’anno alle prese con la rieducazione da brutto infortunio). Ora, se è vero che il Team S.Lucia di mister Alessandro Ghirigato è arrivato a fine corsa, altrettanto vero è il fatto che gli “spallini del Piganzo” di mister Claudio Berlini hanno posto un altro importante tassello al volo storico verso l’Eccellenza (mica male, come traguardo, per un paese di 3.200 anime!). Manca, infatti, ancora l’ostacolo padovano rappresentato dall’Euganea Rovolon che nel girone “B” è giunto secondo dietro alla Villafranchese. Non si conosce ancora il teatro dove andrà in scena l’ultima recita di Promozione (di sicuro domenica prossima 25 maggio, ore 16.30), domani sarà da sorteggiare il campo sul quale si dovrà giocare.

Sempre nel girone “A” di Promozione si è giocata ieri la gara di ritorno dei play out fra l’Audace Calcio (13^ classificata) e la Virtus Borgo Venezia (14^ classificata), partita che all’andata aveva visto vincere in trasferta i rossoneri del presidente Roberto Purgato. Anche il più inconsistente dei risultati, lo 0 a 0 scaturito ieri nel leggiadro tempio del calcio audacino, il “Tiberghien”, si trasforma in ciambella di salvataggio per i rosso-neri sanmichelati del mister e master chef Matteo Biroli, il trainer-acrobata dei tre fuochi che evaporano nei fornelli: la passione per la sua amata, il calcio e la cucina. Non ce l’ha fatta, dunque, mister “Carica” “Hellas” Simone Marocchio (scelta molto rischiosa, ma altrettanto coraggiosa, quella operata dal diesse poli-virtussino Mauro “Valcareggi” Annechini, di chiamare il coach raldonate al capezzale di un ammalato quasi terminale, a sole tre tappe all’epilogo) nell’impresa di tirar fuori dalle sabbiemobili della classifica la Pol. Virtus, protagonista quest’anno di un campionato a luci molto fioche. Il risultato ad occhiali fa risaltare quindi il colpaccio di domenica scorsa – 0 a 1 con il gol realizzato dal classe 2004 Andrea Pocetti – compiuto da chi ripeterà felicemente la Promozione, la prima con la presenza della terna arbitrale, e, quindi, con una certa serietà e garanzia. Per la Polisportiva Virtus Borgo Venezia arriva invece l’amara retrocessione in Prima categoria.

Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it

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