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venerdì, 29 Marzo 2024

Si è spento a 91 anni Ennio Morricone, il Re delle colonne sonore

Si è spento questa notte all’età di 91 anni Ennio Morricone, compositore, musicista e direttore d’orchestra italiano che vinse l’Oscar, per la migliore colonna sonora di “The Hateful Eight”, nello splendido “Dolby Theatre di Los Angeles” alla 88^ edizione degli Oscar. Davanti ad una standing ovation, mentre era sul palco visibilmente commosso per ricevere la statuetta, il compositore romano disse: “Non c’è una grande musica senza un grande film. Ringrazio Quentin Tarantino e tutti i registi che mi hanno scelto per comporre la musica nei loro film. Dedico questa premio anche a mia moglie Maria che mi ha sempre seguito con passione e amore. Auguro a tutti quelli che non hanno ricevuto il riconoscimento stasera di riceverlo in un prossimo futuro”. Tutti noi italiani fummo onorati di questo premio ricevuto da un nostro conterraneo, ed ora che ci ha lasciati il genio delle colonne sonore che hanno accompagnato i film più famosi di quest’ultimo mezzo secolo (“C’era una volta il West”, “C’era una volta l’America”, “Il buono, il brutto, il cattivo” ed altri) vi riproponiamo l’intervista fatta dal nostro direttore di testata Andrea Nocini. Crediamo che Morricone non abbia bisogno di tante presentazioni: ha ricevuto i più prestigiosi premi e riconoscimenti da tutto il mondo, Oscar compresi. Il maestro era un tipo molto diretto, tosto direbbero nella sua Roma, secco nelle risposte, ma, proprio per questo, è stato vero, unico, originale ed amabile, come sulla scena.

Maestro, ha mai praticato dello sport? “Sì, il tennis. E gioco anche a scacchi. Mi piace il basket e il calcio, ancor di più”. Ha una squadra del cuore; il giocatore preferito? “La Roma, nessun giocatore preferito, tranne Francesco Totti; che è un grande giocatore. La squadra è formata da tutti i giocatori, non da uno solo”. Qual è l’incontro più importante che ha avuto nella sua vita? “Quello con mia moglie, Maria”. Il complimento più bello che ha ricevuto? “Le dico subito che non mi piacciono i complimenti. Generalmente, mi lasciano molto perplesso. Sarà solo la storia, tra tanti tanti anni, che potrà dire la mia importanza nella mia professione”. Che cos’è che le dà più fastidio? “Le adulazioni mi danno fastidio, anche perché non ci credo, e chi le pronuncia non conosce se valgo o no, e, se pensa che valgo, non sa quanto in realtà valgo”. Cos’è che la commuove di più nella vita di tutti i giorni? “Son tante cose: la generosità degli altri verso i meno abbienti, i più poveri. I gesti di solidarietà e di grande generosità”. Qual è la colonna sonora in cui si identifica maggiormente? “Non rispondo a questa domanda”. Dovesse comporre una colonna sonora sull’Aldilà, come la eseguirebbe? “Neanche a questa domanda voglio rispondere”.

Se non avesse fatto il musicista, cosa le sarebbe piaciuto fare nella vita? “Il medico. Io ho avuto la fortuna di fare una professione e di mettercela tutta, di farla nel miglior modo possibile”. Fosse nominato Ministro della Musica e dello Spettacolo, cosa proporrebbe? “Mi batterei per promuovere le piccole società di concerti musicali, che hanno pochi soldi; anzi, quei pochi glieli tolgono”. Prima di andare in scena con le sue musiche, segue una liturgia scaramantica? “No, nessuna, non sono superstizioso”. In “Anna Karenina” Lev Tolstoj dice che “le famiglie felici sono uguali, ogni famiglia infelice, invece, è disgraziata a modo suo”… “E che ne so io di questi argomenti di felicità o di infelicità: non so cosa risponderle”. Secondo lei, esiste Dio, ci crede? “Sì, esiste, con tutte le cautele che bisogna avere”. Non si è mai incontrato con gli ultimi Papi? Che ricordi ha? “Sì, ricordo Giovanni Paolo II: è stato molto simpatico quando ci siamo incontrati. Ma, anche Papa Ratzinger – che era più intellettuale degli altri pontefici – era uno simpatico alla gente. Ma, si è dovuto dimettere perché non riusciva a sistemare le cose in Vaticano”.

E cosa ne pensa di Papa Francesco? “E’ il più simpatico di tutti, per ora. Ho avuto modo di leggere stamattina (ndr) su “Repubblica” la lettera che il pontefice argentino ha scritto al direttore Eugenio Scalfari, e si capisce che Papa Francesco è una persona buona e che sta facendo bene la sua missione. E’ una persona dotata di una straordinaria umanità e di un grande coraggio”. Tornando a Papa Woityla, conserva qualche altro aneddoto sul pontefice polacco? “L’ho conosciuto bene in occasione del Giubileo del 2000, ho parlato con lui dieci secondi. Poi, ho anche avuto modo di studiare la sua vita quando ho composto la musica dei suoi due film (“Un Papa diventato uomo” e “Friendship & Love”, in omaggio alla beatificazione di Giovanni Paolo II, con le parole del beato incise sulla colonna sonora di “C’era una volta l’America”), e ho capito quanto è stato bravo a subire i pericoli, i drammi, a sopportare le tragedie, le ingiustizie che hanno colpito la sua terra, la sua Polonia”. E’ stato anche un grande sportivo, Papa Woityla… “Sì, lo so, ma scriveva anche poesie: ho composto anche una cantata per lui”. Qual è il sogno più grande che ha nel cassetto? “No, non conservo sogni nel cassetto, perché ho fatto sempre il mio dovere e sono riuscito a portare a termine tutto quello che dovevo fare e che avevo in testa di fare. Poi, dovessero presentarsi dei progetti, delle opportunità, dovrei riflettere ed esaminarli bene, attentamente. Ma, per ora, nessuna novità in vista”.

Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it (11 settembre 2013)

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