Un uomo, Agostino Soave, classe 1956, mancato nel 2007, il quale ha dedicato tutta la sua vita al sociale, in particolare, alla crescita delle giovani leve calcistiche del suo paese – Cà degli Oppi -, ma non solo della scoppiettante, viva, frazione della laboriosa Oppeano. “E’ stato lui” ricorda con un pizzico di comprensibile emozione, il figlio Jordan, anche lui mancino centrocampista incontrista dilettante (classe 1982 che ha giocato nel San Giovanni Lupatoto, a Raldon e nel Pozzo del mitico mister “El Gin” Toniella) “il mio primo allenatore, ma, anche con gli altri miei coetanei si è speso, quando, dopo le 17.00 – orario di chiusura dell’azienda di famiglia (marcatura e taglio laser, intarsi su radiche e su tranciati in legno) – andava alla ricerca dei ragazzi per accompagnarli, a bordo della propria auto, al campo sportivo “Mario Pasti” di Cà degli Oppi, e garantire così a loro un paio di ore di spensieratezza, di dolce e genuino svago”.
Agostino era amato da tutti quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo e la comunità cadeglioppina non poteva non dimenticarsi di un uomo dal cuore così grande e portato al sociale: “Il “Memorial” precisa il figlio Jordan (interista, deludendo con chi lo avrebbe ritenuto di fede milanista, visto che bomber Joe Jordan – detto lo “Squalo”, ha militato nell’altra schiera meneghina, il Milan – ma, anche nell’Hellas Verona -) “è stato da subito promosso, per poi consolidarsi, da 8 anni a ‘sta parte – in un continuativo aperitivo estivo (con soda e ghiaccio), da consumarsi in pieno luglio. Ma, anche la piastra polifunzionale di Cà degli Oppi è stata intitolata a mio padre dalla locale Amministrazione”.
Quest’anno, il Torneo si svolge dal 4 luglio per concludersi domenica 12 luglio, e chi volesse, può degustare piadine, panini ed altro nei fornitissimi stand gastronomici approntati ai bordi del “Mario Pasti”. Tornando a Jordan, la sua carriera, seppure sfoggiando un invidiabile fisico da corazziere, è stata minata da una serie di lunghi e noiosi infortuni: “Dopo una serie i gravi traumi alle articolazioni (vedi legamenti, crociati e menischi) ho dovuto gettare la spugna, mettermi all’angolo di un ring che mi aveva visto competere con la maglia dei lupatotini guidato da Luigino Toniella, far parte del gruppo della Prima squadra, allora guidata da Marcello Giglio, e militante in Promozione, per poi passare prima all’A.C. Raldon (in 2^ categoria) e poi all’ASD Pozzo – sempre allenato da “El Gin” – e composto dei vari Massalongo, Diego Magrini ed altri.
“Colgo l’occasione che mi concede questo spazio per ricordare la splendida figura – amata da tutti gli sportivi – dell’allora segretarissimo lupatotino Renato Ferrarese: anche lui, alla pari di mio padre, si preoccupava di portare al campo – evitando così a loro di imbattersi nei pericoli della strada – le giovani ed appassionate leve calcistiche. Ma, anche Natalino Visentini – oggi vice-presidente dell’A.C. Oppeano -, amicissimo di mio papà, è stato fondamentale non solo per la mia crescita calcistica ed educativa, ma anche per centinaia di altri atleti”. Il Jordan interista cadeglioppino non ha rampolli che proseguiranno la strada calcistica: le due figlie Anna Andrea – 13 anni – e Nora, 10 – si applicheranno al nuoto e all’equitazione. Sposato con la pazientissima (calcisticamente) signora Mara, collaboratrice nell’azienda specialista nella marcatura e taglio laser, nella personalizzazione dei gadget, e negli intarsi – ripetiamo – su radiche e tranciati in legno, Jordan Soave continua sulle orme tracciate dall’amato padre. Del resto, il donarsi agli altri, la dedicazione alla comunità è una vocazione, sempre più rara come i panda e le mosche bianche. Come lo era – e il DNA non tradisce mai! – il grande Agostino Soave. Buon divertimento: se volete trascorrere “Notti Magiche” a Cà degli Oppi, ebbene, fate una capatina a vedere questo “Memorial”: che è come la grappa: più invecchia e più diventa buono e famoso.
Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it