Andrea, classe 2002, è il fratello più piccolo della famiglia Varano, in cui papà Domenico e mamma Stefania (ma anche la nonna Letizia sa prendere i suoi adorati nipoti per la gola, con lo squisito suo pasticcio, accompagnato dalle fragole innaffiate di panna), hanno dato al nostro calcio qualcosa come ben tre “punteros” (Manuel e Mattia, gemelli classe 1994, che hanno già riportato il Casteldazzano in Prima categoria!). E’ già un grosso punto a favore degli “aquilotti” bianco e blu del diesse Andrea Corsini che il gruppo, affidato all’ottimo trainer Alessandro Ghirigato – 2° classificato a 58 punti, rispetto ai 57 del suo prossimo avversario, l’Isola Rizza Roverchiara – possa essere presente alla sfida – con unico atto – al sintetico “Sant’Elisabetta-Luciano Giglio” di domenica prossima, la partita di play off di Promozione, ultimo, meglio dire forse, penultimo treno che potrebbe portare in Eccellenza la vincitrice di entrambe le gare (quella di domenica e quella successiva contro la Villafranchese (Pd) già qualificata al 3° turno nel girone B).
“Sono d’accordo” racconta Andrea, perito agrario, tifoso dell’Hellas Verona, cresciuto con il mito della “Pulce” Messi “questa lunga pausa mi ha permesso di curare una lesione al collaterale mediale al ginocchio a furia di terapie, tek, argilla e soluzioni di ogni sorta propinatemi da Marco Longafeld, allenatore delle piccole leve del Team, oltre che essere il nostro ottimo fisioterapista. Ho recuperato bene, quindi, sono a disposizione di mister Ghirigato, uno che sta preparando in modo dettagliato la sfida di domenica 18 maggio”. Che gara sarà, Andrea? “Sarà una gara difficilissima; la vedo dura, speriamo di passare noi, anche se, purtroppo, per il sottoscritto, domenica 25 maggio non potrò essere presente in campo (nell’eventuale 3° turno play off) perché ho prenotato da mesi una settimana in Inghilterra da trascorrere assieme ai miei genitori”. Cosa temi di più dell’Isola Rizza Roverchiara? “All’andata, in casa, abbiamo perduto su rigore, 0 a 1, al ritorno, invece, abbiamo artigliato l’1 a 1 al 90° minuto con il nostro capitano Riccardo Olivieri. La paura principale è quella di non passare il turno, anche se mitigata dal favore dei due risultati favorevoli su tre. L’Isola Rizza è una bella squadra, compatta, illuminata da 2-3 grosse individualità, vedi Boseggia, Crivellaro e Vesentini. Anche noi, se è per quello, siamo un gruppo ottimamente affiatato, in cerca sempre di sviluppare gioco, di essere sempre offensivi”.
“Purtroppo – aggiunge Andrea – accuseremo la mancanza di Thomas Agazzani, strappatosi, un terzino dal quale la nostra retroguardia non può prescindere. Per fortuna, stiamo godendo della performance ritrovata (vedi ritorno in campo a suon di gol) del promettente attaccante classe 2005 Tommaso Ziviani (11 gol per lui), ma contiamo anche sulla “Torre” Federico Nardi, su bomber Alessio Soave (9 gol), su Giovanni Fiero, oltre che sull’armonia e la coralità del nostro gruppo!”. Che giocatore sei, Andrea? “Un giocatore che si mette a disposizione della squadra, per aiutarla nella manovra e per portarla alla vittoria se non in prima persona, anche come rifinitore. Sono un puro mancino, il destro non lo adopero neanche in piscina ma solo per salire in auto o per affrontare gli scalini; però, pecco molto nello stacco aereo. Non sono un dribblomane ma il mio tiro è abbastanza potente, ho firmato quest’anno in campionato 10 gol in 24 partite, 1 in Coppa Italia. Il giocatore in cui mi rivedo? Charles De Ketelaere, l’aitante e prolifica punta belga in forza all’Atalanta, classe 2001. Come altezza, 192 centimetri, beh, in quello siamo sicuramente simili (e giù un bel sorriso)”.
Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it