Se n’è andato, ad 81 anni, anche Roberto Chiaffredo, presidente storico del Bardolino Calcio, quello, per intenderci dei ruggenti anni ’90, ossia figlio dei “giallo-blu del lago” del presidente Vittorino Tiziani e che ha preceduto il Bardolino dell’impresario edìle, Aldo Gianfranceschi e di Walter Rizzi poi. Torinese, e patito tifoso del Toro, imprenditore di successo, una volta ci svelò che nella sua vita il motto vincente era “Organizzazione, organizzazione ed ancora organizzazione”. Con lui seduto sul più alto scranno, il team giallo e blu, durante il Torneo di Promozione, arrivò a sfiorare l’ingresso in Serie D – in quanto l’Eccellenza fu inaugurata nella stagione 1991-’92 -, e viaggiava a velocità supersoniche, guidato dalla panchina dal mister sanmichelato, ex Montecchio Maggiore Paolo Viviani, con in squadra anche l’ex virtussino Stefano Mazzola (classe 1960), centrocampista molto tecnico, Alessandro Roncolato, Paolo Pietropoli, Madella, Beghini, e in attacco bomber Francesco Biasibetti, classe 1962, ex Virtus poi anche lui, ex Martinafranca di C2 prima, e la trafila delle giovanili nell’Hellas Verona. Duello all’ultimo sangue perduto proprio a Bardolino, contro la super-rivale Scaligera di mister Adelchi Malaman, di “Rambo” Bissoli, di Guido Bertoldo e di bomber Roberto Nardi. Roberto aveva trovato sulle sponde tanto dileggiate da Goethe la sua seconda famiglia, la sua seconda patria, come, all’inizio degli anni 2000 era accaduto al bustocco ex presidente dell’A.C. Oppeano, l’ingegnere e dirigente industriale Sergio Mustoni, che è arrivato pure lui, con mister Simone Boron in panca, a sfiorare la serie D i “bianco-rossi del Piganzo” basso-veronesi. I funerali dell’ex massimo dirigente del football bardolinese si terranno domani pomeriggio, 25 gennaio, alle ore 15.00 presso la chiesa parrocchiale di Bardolino.

Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it