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venerdì, 19 Aprile 2024

Bomber Mario Di Cristo è a caccia del suo gol numero 200!

E’ in attesa di trovare una divisa nuova, ma, intanto, il suo revolver è a -3 colpi da centrare il suo 200° gol. Stiamo parlando di “Ciro Immobile” (come ruolo e come altezza siamo lì, o quasi!) Mario Di Cristo, classe 1993, lo troviamo in un locale in cui il pesce la fa da padrone e da gestire con la famiglia verso il quinto ponte, in zona borgo Milano. Atleta scanzonato, con il mito di Maradona – da buon napoletano qual è – nel cuore e l’amore verso Ibra (“Mi piace il suo modo di giocare, la sua consapevolezza di essere forte, la sua testa, insomma, oltre che la maniera di trattare la palla”). Mario è un mancino puro, che ama segnare in tutte le maniere: “Ho firmato triplette, una non la dimenticherò mai in Promozione con la casacca del PGS Concordia Borgo Milano. Doppiette? Molte, anche a Sarego, a Montebello, nella Pol. Virtus Borgo Venezia e all’Alba Borgo Roma. A Montebello vicentino ho registrato, con i miei centri, quasi una media di un gol a partita: il totale del mio carnet è stato di 23 reti”. Bomber, dicevamo scanzonato, con l’ironia a portata di labbra, e con il revolver pronto da estrarre: “La scorsa stagione sono salito a Caprino, per seguire quel mister Marzio Menegotti con cui avevo condiviso gol a grappoli nel PGS Concordia; in estate mi sono allenato a Isola della Scala, assieme al mio amico e compagno di pacchetto avanzato, il ghanese Theodore Kakou, ma il feeling non si è avverato. Ora, attendo una chiamata o di un club di Prima categoria che punta in alto o di una Promozione che vuole salvarsi o arrivare ai play off”.

Se una società dovesse reclutarti, cosa si aspetta da te? “Tanti gol – e, giù un bel sorriso!: tante squadre faticano a concretizzare l’enorme mole di gioco e io sono un elemento terminale, con me coronerebbero il sogno realizzativo”. Qual è il numero più spontaneo del tuo repertorio? “Il tiro, la conclusione di sinistro e da qualsivoglia zolla e zona del campo. Mi definisco un “rapace d’area”, uno che non manca la preda quando si profila lo spiraglio giusto del gol. Segno in tutte le maniere: di testa, su azione personale, a conclusione di un dribbling o due, su punizione o direttamente dal dischetto. Sono un bomber, uno che la caccia dentro: basta che un pezzo di cuoio, un cubetto di corame mi arrivi sul sinistro, che te la rovescio subito là, dove il portiere non osa – ed ecco un altro sorriso, finché i genitori lo invocano a raggiungere i fornelli”. Come festeggerai il traguardo dei tuoi 200 gol? “Non ci ho ancora pensato: pensarci troppo porta sfortuna. Mi verrebbe da dirti – alla pari di tanti colleghi che mi hanno preceduto – è disegnare un bel 200 sulla t-shirt sotto la maglia. Ma, la notte e l’attesa portano consiglio, vedremo, ora raggiungo i miei in cucina per cucinare del buon pesce!”

Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it

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