venerdì, 16 Maggio 2025
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Mister Beppe Schivo (GSP Vigo): “Siamo condannati a vincere e basta!”

Nella sala dell’Asilo parrocchiale, antistante all’impianto sportivo al quale sono legati tutti i ricordi del club bianco-granata alle porte di Legnago, il GSP Vigo 1944 del presidentissimo Raimondo De Angeli, le penne al ragù con tanto amore cucinate, preparate dagli “angeli del fuoco” Federica, Roberto, Paolo, Daniele e Livio (come secondo piatto un bel giro di affettati con il pane incredibilmente ancora fresco; come la nomina del nuovo pontefice, lo statunitense Leone XIV, successore di Leone XIII, il padre dell’enciclica “Rerum novarum”, una sorta di manifesto pontificio del Welfare State, dello Stato Sociale), condividiamo la cena che separa dalla gara di andata dei play out che il GSP Vigo 1944 domenica prossima, 11 maggio, terrà contro i meglio classificati Boys Gazzo di Maccacari. Mister Beppe Schivo, da Ospedaletto Euganeo, juventino, classe 1962, sa bene che il suo futuro in bianco-granata sarà legato al verdetto di questi due match drammatici: ha allenato più in alto, ha già ricevuto corteggiamenti, ma, lo consola, lo rafforza il fatto che anche la scorsa primavera ha dovuto fare i conti con questa drammatica coda di campionato, in sella alla padovana Montagnana, opposto all’Abano Terme (Pd), riuscendo a spuntarla per 3 a 0 all’ombra del castello scaligero e pareggiando 1 a 1 nelle calde terme abanesi. “Stiamo sudando molto ed impegnandoci tantissimo: cerco di portare a termine il mio lavoro col sorriso, perché un’eventuale retrocessione non giova a chi è costretto a subirla. Sì, sarebbe una specie di dispiacerino professionale calcistico, un neo, una macchia sgradevole. Ma, noi ci siamo tutti con la testa e col fisico. Questa è una società che, per i salti mortali che ogni anno fa, merita la permanenza in categoria!”

Cosa teme, mister, di più dei biancorossi avversari? “Sarà una partita molto ostica, difficile da decifrare, con il risultato sempre in bilico. Importante è usare la testa, non perdere mai la calma, e centrare l’obiettivo. Loro, i Boys Gazzo, godranno dei due risultati utili su tre: mica male, eh!” Ed ancora: “Li ho incontrati solo una volta, visto che sono stato chiamato a bocce in movimento, è un gruppo ostico, una compagine quadrata, quindi, dobbiamo profondere il massimo impegno, la massima attenzione e cercare di non sbagliare nulla a livello tecnico-tattico. Certo, è una di quelle partite particolari, in cui il risultato non è mai scontato. Noi siamo preparati ad affrontarli, credo, nel modo giusto, anche se accusiamo qualche defezione, e loro si sono garantiti, lo scorso dicembre, qualche nuovo arrivo. La classifica (26 a 24 per i Boys maccacaresi) dice che noi non siamo i più forti, ma siamo stati bravi a non mollare mai la rincorsa nei loro confronti e a mantenere quel distacco ridotto che ci ha portato allo spareggio salvezza. Noi non lasceremo nulla di intentato, guai a lasciarli giocare, questo no!” Poi, si passa ai dolcetti, e, una volta tanto, l’avversario e la sua spasmodica attesa è stata ingannata dall’argomento che ha tenuto banco in queste ultime settimane. Anche don Luciano, ex curato alla “cesa dei siori”, quella di San Giorgio in Braida, si aspetta un’altra fumata bianca, con la pace (figurati!) e la concordia invocata dal nuovo agostiniano Papa, nato a Chicago, e successore del francescano e gesuita Giorgio Mario Bergoglio, che per tutti e per sempre il grandissimo Franciscus.

Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it

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