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venerdì, 19 Aprile 2024

Mister Flavio Carnovelli legge nella sfera di cristallo di Eccellenza e Promozione

E’ appena rientrato da Parigi: non per aver seguito una gara del PSG del nuovo Messi, anche se al “Parco dei Principi”, ci era già stato nel 1998 in occasione di Italia-Austria, gara valida per gli Europei del 1998, ma per aver fatto visita alla figlia, manutentrice di aerei. Il coach sambonifacese, classe 1961, è attualmente fermo, pronto a riprendere il suo posto in panca, appena l’occasione lo richiederà. Intanto, è informatissimo del calcio mercato di Eccellenza e Promozione veronese, non perde una notizia che sia una: “Partite amichevoli” ammette “non ne ho viste, ma ho seguito le principali trattative delle veronesi impegnate in entrambe le categorie”. Partiamo, allora, dalla Promozione… “Qui, le favorite sono Albaronco e Oppeano. Pochi parlano del Castelnuovo e sbagliano perché dove solitamente va il collega Gianni Canovo si allestiscono degli squadroni. La ciliegina sulla torta dei “nero-verdi del basso Garda” è sicuramente bomber Luca Bonfigli. La sorpresa? Potrebbe essere l’Atletico Città di Cerea, la mina vagante, invece, il Cadidavid di mister Fabrizio Sona. Le altre dovranno soffrire per evitare le tre retrocessioni dirette”.

Un girone storicamente a 14 squadre: cosa significa? “Che devi partire subito con il vento in poppa perché con 4 gare in meno devi correre sia per arrivare ai play off sia per scongiurare i play out”. Il tuo giudizio riguardo le quote? “Avevo già avuto modo e spazio sulle tue pagine di dire la mia: e cioé che un “vecchio” e un giovane bravi non hanno bisogno di essere quota. Io, anziché costringere un giovane a giocare, ne farei volentieri a meno perché in campo preferisco atleti motivati e disposti ad ascoltarmi. Una cosa è certa: che con le quote abbassi il livello di qualità di una categoria”. Troppe promozioni a tavolino: cosa ne pensi? “Uno sbaglio: perché danneggi club che hanno investito e alle quali tocca di restare al palo, e favorire altri che vivono o di nome o non se lo meritano. Anche questo è un modo per svuotare di contenuti qualitativi il nostro calcio. Quest’estate si è esagerato in questo campo. Non puoi tirarle su tutte a scapito di chi ha invece investito. Mi trovi contrario anche sul mini Torneo a 9 squadre di Eccellenza appena conclusosi: alla fine, senza nulla togliere a chi l’ha vinto, e a cui è risultata fatale la ripetizione del 2 giugno della gara interna contro i Cereal Docks Camisano, si sarebbe dovuto restare fermi ed aspettare di riprendere a settembre. Non capisco, poi, perché è rimasta inoperosa la Promozione! Per finire, perché si voleva l’anno scorso formulare gironi a 18 e non a 12, sapendo che la pandemia non era ancora un lontano ricordo? Ora, averli composti di 14 avversarie, è giusto, sempre dovendo fare i conti con il Covid-19”.

Bene, e passiamo ora, Flavio, all’Eccellenza… “Qui, sarà una gran bella lotta per la corsa-scudetto tra Vigasio, Montecchio Maggiore e Bassano, tre autentiche corrazzate. Dovrebbe, poi, fare bene anche la Belfiorese, mentre mi aspetto un ottimo campionato da quel Valgatara che questa primavera ha dato prova di essere una valida compagine. Poi, per me, tutte le altre devono stare bene in guardia dalla lotta per non retrocedere. Tutti questi ripescaggi dovranno fare i conti e capire che il salto dalla Promozione all’Eccellenza non è facile, non è un gioco”. Quale sarà il maggior pericolo, oltre ovviamente al grande ritorno del virus che tutti scongiuriamo? “Molti mister dovranno stare attenti alla condizione fisico-atletica ed anche mentale dei loro giocatori: non tutti i nostri ragazzi hanno potuto o voluto allenarsi bene e con continuità in quanto mancavano molti dei requisiti (impianti, gruppo, competizione vera) richiesti per tenersi aggiornati dopo un lungo anno e mezzo di stop, più negativo certo che positivo!”

Ricordiamo che mister Flavio Carnovelli nella stagione 2011-12 sedeva sulla panchina dell’A.C. Sambonifacese dell’allora presidente, l’architetto Maurizio Mazzon (il diesse era Mario Tesini), con i rosso e blu che militavano in serie C2: “Sì, a quell’epoca, allenavo giocatori che erano autentici professionisti, vedi Simone Dal Degan, oggi vice mister di Carmine Parlato a Trento, come bomber Andrea Brighenti (ora alla Juventus Under 23), Nicolò Zanetti (Vigasio), Alex Montagnani (Montecchio Maggiore), Orfei, Creati, Faccini e Finotto (ex Pordenone e Monza)”. Chapeau, mister Carnovellì, il mister parigino che sogna di nuovo di tornare a sedersi su una panchina: magari su una delle due che luccicano al “Parco dei Principi”, a un tiro di schioppo dalla Torre Eiffel.

Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it

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