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venerdì, 19 Aprile 2024

Noi “Gladiatori” anti-Covid-19, non molliamo!

Sono già prossimi alla “pensione” calcistica, sui 34-35 anni, ma di staccare la spina non vogliono assolutamente saperne. Sono i nostri Over30, che non vedono l’ora che la macchina del calcio si rimetta in moto, anche se lo farà per poco, al massimo, per un girone intero, ma, che continuano a credere nella ripartenza e, quel che più conta, sul proprio stato fisico. Eppure, Nicola Talamioli, classe 1986 (è nato il 30 settembre), “polmone”, ma non solo (anche buon “cecchino”) attualmente in forza al Pizzoletta (2^ categoria), qualche brutto pensiero – quello di lasciare il calcio – l’ha avuto per la testa. “Oramai” ho riflettuto “sono arrivato al traguardo, finisco di giocare! Anche perché mi è nato un bimbo – Edoardo – e lui ha bisogno della mia presenza. Credo che il Covid-19 metta a dura prova molti over30 circa la loro prosecuzione agonistica. Fisicamente, lo stop ti penalizza molto, ti taglia le gambe. Io vado a farmi sempre la solita corsetta, anche se l’allenamento in gruppo è tutt’altra cosa. Peccato, perché il Pizzoletta ha una bella squadra, con cui ci si poteva (o si può ancora) divertire. Certo che logora sapere che al lunedì ti aspetta una settimana arancione o un’altra gialla, o, peggio, una rossa. Il Covid-19 rischia di dare il colpo di grazia a chi voleva magari chiudere la carriera giocando, oppure in ben altro modo, cioè prendendo da solo la drastica decisione, e non per effetto di questa o quella causa”. Ed ancora: “Ho sentito alcuni miei coetanei ed anche loro mi hanno espresso la difficoltà di potere e volere tornare a giocare. Quest’anno, nel Pizzoletta del presidente Moreno Maragna, che ho scoperto essere originario del mio borgo – Porto San Pancrazio – c’erano tutti gli ingredienti per fare bene. Negli ultimi anni, ho cambiato ruolo, passando da esterno-alto (nell’U.S. Croz Zai) a punta, e, rimpinguando il mio pallottoliere”.

Damiano Meda (30-11-1976 del Burecorrubbio): “Sicuramente, il Covid-19 non è stata una manna dal cielo: c’è il rischio che ti faccia dire “vabbé, se le cose stanno così, ho un buon motivo per lasciare il calcio. Ma, a 44 primavere suonate, mi sento fisicamente ancora bene, anche se un’eventuale ripartenza a primavera sarà impegnativa per il sottoscritto e i miei coetanei. A questo punto, non ti so dire se sarò in campo a partire da settembre 2021. Il Covid-19 mi sta mettendo di fronte a una scelta dura, molto sofferta, perché è già di per se stesso amaro chiudere con il calcio, figurati se è un virus che te lo impone. Sarebbe ancora più difficile, come scelta, da digerire”. Ed anche a Bure, i bianco-blù erano partiti bene: “Le prime gare abbiamo giocato col freno a mano tirato, ma poi abbiamo inanellato 4 vittorie consecutive, in quanto, dopo aver cambiato tre-quarti di “rosa”, abbiamo pagato il dazio del rodaggio e del gioco d’assieme. Comunque andrà a finire, mi reputo un privilegiato perché arrivare a 44 anni a giocare e sentirsi ancora fisicamente bene è un miracolo. Poi, un’altra fortuna che ho avuto è aver potuto giocare un calcio di altri tempi, fatto di tanto entusiasmo, di “bandiere” e di attaccamento alla maglia”.

Davide Cacciatori, giocatore dell’Avesa HSM nato l’8 giugno 1985 (foto grande): “Il Covid-19 ha fisicamente danneggiato noi, Over30, mentre ha penalizzato mentalmente i giovani. Che a 16-17 anni potrebbero scegliere di imboccare altre strade, dalla morosa ad altre discipline agonistiche. Io mi sto tenendo in forma, giocando a Padel con l’amico Matteo Lucenti, una sorta di tennis con sponde, che si pratica a coppie, in una ristretta superficie chiusa ai 4 lati, ad eccezione di due porte laterali. Il nostro mister Flavio Marai lo vedo soffrire molto perché non è capace di stare senza calcio, e non possiamo dargli torto. Paradossalmente, quando lavoravo fino alle 19.00, senza Covid-19, non vedevo l’ora di andare all’allenamento; ora, che svolgo un lavoro più leggero e termino prima, avverto maggiormente la mancanza di una seduta atletica, il gruppo dei compagni di squadra, la cena del giovedì sera al campo con chi condividi una stagione intera”.

Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it

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