martedì, 24 Giugno 2025
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Roberto Visentini (Isola Rizza Roverchiara): “E’ un Team da paura, ma noi saremo da urlo!”

Manca poco oramai al big match di domenica 18 maggio, quello che si terrà a binario unico al “Sant’Elisabetta-Luciano Giglio” di Santa Lucia, “casa” del Team S.Lucia Golosine. Il campionato ha visto prevalere all’andata per 0 a 1 l’Isola Rizza Roverchiara di mister Claudio Berlini, mentre al ritorno, sull’impianto “Franco Bonetti-Franco Brunelli” di via Sabbionare, in riva al Piganzo, non si sono registrati né vincitori né vinti (1 a 1). Adesso, gli “aquilotti bianco e blu” di mister Alessandro Ghirigato godono del favore di due risultati utili, ma, quando si parla di partita unica i “se e i mah” non contano più. Le infermerie di entrambe le scuderie sono vuote; o meglio, il Team dovrà fare a meno del forte difensore classe 1996 Thomas Agazzani, mentre, gli isolani non possono contare sul recupero della punta Matteo Badia, classe 1999. “Ritengo il Team” dichiara il diesse Roberto Visentini (ma, fu presidente nel 1994, a soli 30 anni) degli “spallini del Piganzo”, papà del “Duca” Michel “Platini”, classe 1992, odontoiatra del paese e cognato dell’ex Chievo, Genoa e L.R.Vicenza Luca Rigoni “sia la squadra tecnicamente più forte del nostro girone assieme ai campioni del Castelnuovo del Garda. All’andata, ha registrato infortuni, ma nel ritorno hanno corso più di tutti gli altri. Noi, invece, siamo partiti per centrare la salvezza, poi, strada facendo l’appetito ci ha portato fino a dove siamo ora, e, ovviamente, una volta arrivati a Piazza San Pietro – visto che l’hanno appena eletto – vorremmo tanto vedere sul Balcone della Loggia comparire il nuovo pontefice Leone XIV”.

Una vostra affermazione significherebbe, per voi e due paesi, i quali in tutto faranno 5.000 anime, un’impresa davvero storica! “Sarebbe l’apice di una favola che il sottoscritto, lo stesso attuale presidente Graziano Molinari, ed anche il compianto Franco Brunelli – scomparso appena dopo la conquista del Trofeo Veneto di Prima categoria, la quale ha sancito l’ingresso degli isolani in Promozione – abbiamo voluto disegnare a partire già da una trentina di anni fa. Ma, ripeto, andiamo piano con pronostici, sogni e favole: il sintetico, che il Team ben conosce, emetterà il verdetto. La loro “rosa” è competitiva, non trovo in loro un punto debole, ricordiamoci che è una squadra costruita la scorsa estate non certo per recitare un ruolo da comparsa, bensì da protagonista, era ed è una delle 6 sorelle papabili al titolo. E’ che l’anomalia, la vera sorpresa, siamo noi!” Per il presidente Graziano Molinari, classe 1961, ex giocatore isolarizzano, sarà una gara da tripla grossa: “Ci giochiamo il campionato in una gara sola, se siamo arrivati entrambe a questa estrema conclusione significa che siamo tutte e due dello stesso valore. Anche se come difesa loro ricordano di più il Barça, anche se come attacco fanno paura (vedi Ziviani, Varano, Soave – che avrebbe dovuto essere dei nostri alcune estati fa – e Nardi). Noi contiamo sul nostro bunker difensivo, sulla voglia di mettersi in vetrina dei tanti nostri ragazzi (Bertazzoni, Saviato, Morandi, Fadini, Bresaola, Pernigotti, Rossignoli e Chiriac) e magari sulla rabbia-riscatto di bomber Giacomo Boseggia, il quale potrebbe regalarci il grande sogno”.

Sì, ma anche “Il Duca” Visentini non è da trascurare nella vostra prima linea, eh! “Non ho mai visto vincere una squadra con un solo giocatore! Ovvio che il nostro capitano è fondamentale alla pari del loro Riccardo Olivieri, pericoloso in fase offensiva, impeccabile in quella difensiva”. Hai parlato di favola: ebbene, cosa significherebbe l’Eccellenza per due comunità come Isola Rizza e la verdeggiante Roverchiara del vostro vice-presidente Loris Tavella e del vostro segretario Simone Guberti? “Ricordiamo anche che nella nostra cantera stanno lavorando alla grande la memoria storica del Cà degli Oppi e del Vallese, il mitico Virginio Bottacini, “scortato” dai due Marco, Valdo e Fiorini, nonché con la supervisione di Marzio Bonetti, mio ex compagno isolarizzano, il quale durante uno scontro fisico contro il Caselle ha riportato un infortunio gravissimo. Cosa significa? Un sogno, che ci ripaga di una rincorsa lunga più di una trentina di anni, un grande sforzo, tanto impegno espresso da due-tre (compresa la parte di Cà degli Oppi e di Vallese) comunità limitrofe e che hanno sempre mostrato di avere fame di calcio. Per non dimenticare i tanti volontari – in testa la Monica, poi, Renato Raguzzi, l’autista dei pullmini raccatta-giovani leve, Simone Guberti, Maricla, Nicola Faustini, Donatella del ristorante attiguo al campo assieme al figlio Marco, a Daniele, a Lele, a Matteo, ai suoi sempre disponibili collaboratori – altri ancora – che sacrificano ore libere alla famiglia e ai loro cari per raggiungere, tutti insieme, questo traguardo davvero storico, mai tagliato prima”. E, chissà che l’imprenditore nel ramo dei mobili Claudio Prando, primo tifoso dell’Isola Rizza Roverchiara, oltre alle maglie simili a quelle della Spal, non offra centinaia – come aveva già fatto 3-4 primavere fa, in occasione del trionfo regionale di Coppa contro lo Scardovari – di bandierine, rigorosamente bianche e azzurre e in cui campeggia la scrofa, simbolo del paese a sud di Bovolone e di Oppeano, a Nord di Roverchiara, Roverchiaretta, Bonavigo e della “superba” Legnago.

Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it

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