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venerdì, 29 Marzo 2024

Sponsor e società sportive, la collaborazione continuerà? (2^ puntata)

La problematica vista dalle Associazioni Sportive

Consapevoli che stiamo affrontando un periodo di emergenza sanitaria e di conseguenza, economica, approfondiamo il discorso sulle sponsorizzazioni sportive, sulla loro importanza per le Associazioni Sportive Dilettantistiche e sui benefici che le aziende sponsor possono trarre, soprattutto in questa congiuntura che ha tutte le caratteristiche per essere negativa ora, ma fonte di cambiamento e di rinnovamento nel futuro. Essere in grado di gestire la crisi è fondamentale, così come riuscire a mantenere lucidità ed un pò di “sano ottimismo” . Come la macroeconomia ci dice, un ciclo economico è caratterizzato dall’alternanza di fasi di crisi (recessione e depressione) con momenti di crescita (ripresa e prosperità), questo è il momento, per le realtà del territorio calcistico, di non abbattersi, di pianificare il futuro per ipotizzare nuovi scenari sui quali muoversi per accelerare il passaggio dalla crisi alla ripresa.

Ed in questo contesto la sponsorizzazione di una società sportiva locale ha notevoli vantaggi, che sebbene sembrino essersi dissolti con la dichiarazione dello Stato di Emergenza da parte del Governo pubblicata il primo febbraio nella Gazzetta Ufficiale e con l’attesa di conoscere dalla Federazione informazioni definitive sulla gestione della stagione sportiva ancora in corso, i vantaggi permangono e sono destinati ad essere ancor più concreti, per le aziende che manterranno i nervi saldi e continueranno a credere nelle potenzialità promozionali dello sport dilettantistico. Senza dimenticare, per esempio, il progetto “Sport e Periferie”, fondo istituito dal Governo già con il D.L. 185/2015 convertito con modificazioni dalla legge del 23 gennaio 2016, n. 9 : attraverso piani di investimento pluriennali (2016-2019; 2019-2021) l’obiettivo è la riqualificazione degli impianti sportivi localizzati nelle periferie e nelle aree depresse del territorio nazionale con la finalità di promuovere la salute, lo sport e la rimozione degli equilibri economici e sociali di quelle aree.

Il Governo ha negli anni stanziato circa 200 milioni di euro, segno dell’importanza che lo sport agonistico dilettantistico riveste per lo Stato. Il piano pluriennale 2016-2019 ha visto portare a termine investimenti per € 346.746,00 suddivisi tra San Bonifacio, Ronco all’Adige e Verona (interventi completati), per il triennio successivo sono stati richiesti ulteriori € 2.000.000 a Verona (i dati ad oggi indicano una percentuale di avanzamento dei lavori al 30%). Segno che la nostra provincia è attiva e lo Stato partner in un progetto di lungo respiro per assistere lo sport, dagli impianti alle attrezzature. Le attuali difficoltà del mondo economico sono evidenti a tutti e le ripercussioni per le ASD non tarderanno a farsi vedere. Rischiamo di perdere un patrimonio culturale e sportivo che in alcuni casi affonda le sue radici nel secolo scorso, come nel caso dell’Alba Borgo Roma e del San Zeno Calcio.

Rivolgo subito a Fabio Venturi, Presidente dell’Alba Borgo Roma, domande “a bruciapelo” per avere il pensiero estemporaneo del Presidente, uno sguardo immediato sul panorama economico che ruota intorno al calcio dilettantistico e sui requisiti che secondo lui debba avere una sponsorizzazione per risultare vincente sia per la squadra che per lo sponsor. “Credo che allo sponsor più che la visibilità interessino i rapporti con altre aziende, molto importanti per la capacità di fare rete. Ovviamente, in alcuni momenti specifici del ciclo di vita dell’azienda c’è particolarmente bisogno di visibilità per far conoscere un prodotto o un servizio”. Il Presidente giallorosso non nasconde un’altra verità: quasi tutte le società sportive senza gli sponsor non ci sarebbero. Le entrate delle ASD derivano dalla quota di iscrizione del settore giovanile, da contributi eventuali da parte di enti pubblici, da iniziative nate con lo scopo di incassare qualcosa ma soprattutto dagli sponsor (non consideriamo la biglietteria perché a questo livello purtroppo è una voce risibile).

Paolo Pradella, Presidente del Sona Calcio, mette in rilievo un altro aspetto: “Gli sponsor sono vitali, senza di loro non saremmo mai riusciti ad arrivare dove siamo arrivati”. La condivisione di progetti, obiettivi e valori come base per il successo della sponsorizzazione, sia per lo sponsor che per la società sportiva. Ma oltre a questo è fondamentale che gli sponsor mantengano nel tempo la forza e la volontà di sostenere la squadra. La sinergia è uno concetto che si concretizza sia nel breve che nel lungo periodo. Alla fine di questo lungo periodo di isolamento e di lontananza da campi e campionati, che evoluzione pensi avranno i rapporti tra sponsor, società, giocatori e tifosi? Pradella non fa mistero del fatto che alcuni sponsor si stiano ritirando, e ben ne comprende le difficoltà che li stanno portando a queste decisioni. Sicuramente sarà difficile portare a termine la stagione, non è nemmeno pensabile poter fare delle previsioni: “Prima dobbiamo pensare alla nostra salute e a coloro che lavorano nell’emergenza totale. Il calcio in questo momento passa in secondo piano ed io non posso che ringraziare gli Sponsor per quanto hanno fatto finora per noi”.

Riprende Venturi: “Bisogna sperare che gli sponsor continuino a sostenere le società sportive, anche se è comprensibile a tutti il livello di difficoltà in cui si possano trovare in questo momento ed il conseguente rischio che taglino le risorse dedicate alle sponsorizzazioni. A livello societario invece credo che queste settimane/mesi abbiano permesso di ricaricare le pile, di fare ordine, di programmare il prossimo campionato, mentre per gli atleti è una sofferenza e forse qualcuno smetterà. Per i tifosi è sicuramente un’agonia, ma la consapevolezza che questa è la cosa giusta da fare, ha già preso il sopravvento. Credo che quando sarà finito questo lungo periodo di distanza avremo voglia tutti di stare insieme, di respirare, di guardare il cielo, e lo sport è lo strumento che più s’addice, qualsiasi sport. Ci saremo resi conto di quanto ci manca lo sport di tutte le settimane, l’impegno, la fatica, lo spogliatoio, anche il nostro compagno che non abbiamo mai sopportato o l’allenatore che ci ha sempre sgridato. E allora le società sportive saranno lì, come sempre, pronte a ricominciare”. Un inno non tanto allo sport quanto alla speranza, una visione positiva è quanto ci trasferisce Fabio Venturi, che con le sue parole intende trasmettere coraggio e voglia di essere ancora più uniti e compatti per il bene comune.

Dal canto suo, il Presidente del Sona Calcio è convinto che alcune ASD probabilmente scompariranno (Il Presidente della FIGC Gabriele Gravina stima in oltre 3.000 le Società a rischio) e che la chiave per la “ripartenza” sarà il volontariato “puro”, quel popolo di persone che sanno cosa significhi “essere dilettanti e mettere a disposizione delle Società Sportive il loro tempo solo per avere la soddisfazione di essere partecipi di un progetto sportivo”. Ma come potrebbe cambiare il rapporto tra Sponsor e ASD alla luce dell’emergenza che ci tiene lontani dai campi? Sicuramente il futuro riserva sfide non soltanto agonistiche, ma proprio in questo contesto lo sport potrà essere canale privilegiato di rinascita e strumento di comunicazione capace di trasferire messaggi in maniera diretta e scevra da rumori di sottofondo, diversi dagli applausi di una tifoseria nuovamente sugli spalti!

L’abilità delle Società sportive starà quindi nella capacità di creare un mix di strumenti di comunicazione, creare innovazione in questo ambito, dare agli sponsor la possibilità di essere parte integrante della società stessa, al di là dell’apposizione del marchio sulla divisa o nei campi sportivi. Sarà necessaria quindi un nuovo approccio e una nuova mentalità nella gestione del proprio sponsor: non più una visibilità passiva ma una assistenza continuativa alle iniziative commerciali e pubblicitarie in modo che il ricordo dello sponsor non si esaurisca sul telone, magari malconcio, appeso alla rete di un campo da calcio.

articolo scritto da Paola Fuggetti
per cortese concessione di Giovanigol

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