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giovedì, 28 Marzo 2024

Thomas Valbusa a 29 anni lascia il Sona e si rimette in gioco con la maglia del Castelnuovo.

Dopo aver militato per 17 anni per il Sona, è arrivato l’addio di Thomas alla sua amata squadra rossoblù che è stata fondata dall’amato nonno, “el Mago” Gianfranco Valbusa, scomparso il 10 febbraio del 2020. Thomas da poco è entrato a far parte della prima squadra del Castelnuovo del Garda, squadra neo promossa in Eccellenza guidata dal riconfermato tecnico Gianni Canovo giunto al suo 4° trionfo consecutivo (in precedenza aveva vinto tre campionati con il Pescantina Settimo). Ma per Valbusa sarà veramente un addio o è solo un’arrivederci? Abbiamo sentito l’ormai ex giocatore del Sona calcio, figlio del direttore generale dei rossoblù Giammarco Valbusa, che nelle ultime due stagioni ha contribuito alle brillanti salvezze raggiunte dai ragazzi di mister Filippo Damini nel difficile girone “B” di serie D.

Thomas, dopo ben 17 anni hai deciso di lasciare il Sona, questo è per te un saluto doloroso? “Sicuramente non è mai facile lasciare la propria “casa”, perché li, dopo aver trascorso 17 anni della mia vita calcistica, conosco davvero tutto, ogni angolo del campo e delle strutture sportive, e quindi è proprio come se fosse casa mia. Ogni volta che andavo al campo lo facevo con tutto l’amore possibile per questi colori, cosa che con gli anni si è rafforzata sempre di più, ogni volta cercavo di migliorare per il bene mio e della società. Comunque al campo ci vado sempre, il mio lavoro al Sona calcio non è finito e credo non finirà tanto presto perché voglio ancora il meglio per questi colori. I ricordi sono troppi per ricordarne solo alcuni, ma sono tutti ricordi positivi per ogni anno che ho passato e vissuto in questo campo e con questa maglia. Io tifo sempre il Sona e guai a chi me lo tocca!”

Ora è iniziata una nuova avventura con il Castelnuovo del Garda, cosa ti aspetti da questa esperienza? “Ho fatto questa scelta perché in rosa al Sona eravamo in 27 giocatori e il mister ha fatto le sue scelte, io mi sento di poter dare ancora qualcosa giocando per la squadra e quindi ho scelto di vestire la maglia del Castelnuovo del Garda perché conosco il mister, Gianni Canovo, il quale mi ha fortemente voluto nella sua rosa. In questo momento avevo bisogno di fiducia e Canovo è il mister giusto per me in questo momento. A Castelnuovo ho trovato una squadra con tanti giovani alle prime esperienze in questa categoria, sicuramente ci sarà da lottare ogni domenica per ottenere qualche punto in ottica salvezza ma sono sicuro che con il passare del tempo, partita dopo partita, riusciremo a trovare la giusta strada. Io sono qui per contribuire a questo e spero di ricambiare la fiducia datami dal mister e dalla società”.

Quali sono i ricordi che ti porti maggiormente dentro vissuti con la maglia rossoblù? “Ricordo ogni singolo anno della mia lunga militanza al Sona, ho giocato due anni nei Giovanissimi, due anni negli Allievi, due anni con la Juniores. Poi ho debuttato nel campionato di Prima categoria giocando in seguito per quattro anni in Promozione, poi tre anni nel campionato di Eccellenza e nelle ultime due stagioni ho vestito la maglia rossoblù nel campionato di serie D dove abbiamo contribuito a far conoscere il Sona a livello Nazionale. Non sarò stato certo uno dei più forti della squadra ma qualcosina ho fatto dai, ho segnato 58 gol nelle giovanili e poi ho collezionato 225 presenze con la prima squadra segnando 20 reti, sicuramente è niente ma a me va bene così perché io ho sempre dato il massimo in campo e ho solo tifato per la maglia e non per me stesso…Con la maglia rossoblù mi sentivo più forte…Arrivederci Sona!”

Roberta Roi per www.pianeta-calcio.it

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