Scende in campo l’ASD PescantinaSettimo a favore del progetto “Comuna 13” ideato dal toscano Simone Piccini che vive ad Arezzo. Alcuni anni fa durante un suo viaggio che l’ha visto attraversare il mondo, si era imbattuto in un quartiere della città di Medellin in Columbia, con un tasso di violenza e criminalità, tra i più alti del mondo. Fondando assieme ai coniugi Andrès Castaneda e Yenny Martinez senza nessun tipo di aiuto pubblico, una piccola Scuola Calcio per i bambini in forte necessità economica e sociale del luogo. Comuna 13 è una baraccopoli simbolo di Medellin violenta ai tempi di Pablo Escobar e dei suoi narcos che seminò terrore e morte attraverso lo spaccio incontrastato della droga in tutta la Colombia esportando le sostanze ben presto in America. Luca Salvi, amico di vecchia data di Piccini, che vive a Valgatara, da una mano per l’associazione che si chiama “Corporaciòn Sembrando Paz y Esperanza” un vero ponte di solidarietà che unisce l’Italia e la Columbia, raccogliendo materiale sportivo da inviare con dei container a Medellin. “Fare del bene è diventato oramai il mio secondo mestiere – Salvi è un stimato medico fisioterapista, presso l’Ospedale di Negrar – e sono orgoglioso di aiutare Simone che per una scelta di vita aveva mollato tutto girando il mondo cercando la propria dimensione. Adesso è tornato e vive con la famiglia ad Arezzo”.
Cerca maglie da donare, Salvi in giro, nelle società sportive veronesi che praticano sport, di qualsiasi genere. “Alla Comuna 13, i bambini non hanno veramente nulla. Vivono in una realtà poverissima a contatto con una delinquenza fortissima. Grazie a questa scuola calcio ricevono pasti caldi e possono praticare lo sport che amano di più il calcio. Sono strafelici quando indossano calzoncini, magliette e scarpe e si divertono tantissimo nel correre dietro ad un pallone in giornate spesso molto calde”. Intanto anche l’ASD PescantinaSettimo del presidente Lucio Alfuso vuole aiutare Salvi. Ha donato delle maglie a questa associazione onlus. Aiutare il prossimo è sempre stato nel dna della formazione rossoblu. Chiude il capitano Cristian Carigi dicendo: “Ho conosciuto il valore sociale e la brutta realtà che si vive a Medellin. Nel nostro piccolo fa sempre piacere aiutare bambini che sono molto sfortunati e stanno peggio di noi. Vivere in un paese povero è molto difficile. E’ lo sport è simbolo di educazione e riscatto sociale ancora di più nei paesi sudamericani dove una scuola di calcio è qualcosa di assolutamente unico e fantastico”.
Roberto Pintore per www.pianeta-calcio.it
