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venerdì, 3 Maggio 2024

Tra alti e…Bassi, il Merlara punta alla permanenza in Promozione

L’ultima volta che l’avevamo visto era – durante una partita in Promozione – alla guida del Castelbaldo Masi dell’allora presidente Michele Ottoboni. Oggi mister Roberto Bassi, classe 1959, ex punta anche del Cerea, è alla conduzione tecnica del Merlara, compagine padovana salita per la sua prima volta in Promozione dopo averla spuntata di un solo punto (51 a 50) la scorsa stagione sui vicentini della Spes Pojana. E, i biancazzurri del presidente Pierangelo Montagna erano decenni che non calcavano più la ribalta della Prima categoria, spiega il noventano Bassi, ex coach – sempre in Promozione – anche di Longare, Sarego, Sitland Rivereel e Nova Gens. “E’ una società” aggiunge il tecnico “che sta crescendo e che come primo anno spera conquistare la salvezza cercando di far maturare i 4-5 giovani che si sono aggiunti al gruppo che è stato riconfermato dalla scorsa stagione. Purtroppo, noi siamo penalizzati dall’assenza di non avere una panchina lunga, da un budget economico contenuto e di non avere un vivaio alle spalle”.

Come hai trovato il girone “A” di Promozione, popolato da quasi tutte concorrenti veronesi (ben 15 su 16)? “Le veronesi, da centrocampo in su, sono molto ben attrezzate. Dalle vostre parti, si adotta molto il 4-3-3, con una fase difensiva rappresentata da atleti lenti, ma, difficilmente valicabili”. Penultimo con 3 punti ottenuti nella prime 4 giornate di campionato, il Merlara ora ha a che fare con un’infermeria molto affollata: “Domenica scorsa, nella gara perduta con 8 nostri uomini precedentemente ammoniti, in casa, allo stadio “Franco Pajola”, per 0 a 3 contro il Castelnuovo del Garda dell’incontenibile bomber Mohammed Rkaiba, si è infortunato anche il nostro navigato “panzer” classe 1983 Erjon Dervishi. Una tegola che va ad aggiungersi a quella piovuta sul centravanti Antonio Cardone (frattura di una falange del piede) e alla ricaduta dell’ex Primavera scudettata del Torino, Dejan Danza, classe 1995, e al difensore centrale Emanuele De Venz, classe 1998, ex giovanili del Legnago ed ex Rovigo. In pratica, domenica prossima, con un’infermeria così affollata e contro la forte Belfiorese, giocheremo senza l’asse centrale, adottando il 3-4-1-2. Ma, non lo dico, certo, per mettere le mani avanti in caso di una debacle!”

Inutile dire che il vostro obiettivo primario ora come ora è la salvezza, o no? “Dopo aver visto anche la Coppa Italia, pensavamo che anche il campionato fosse più abbordabile; invece, la Promozione ci ha subito insegnato che si viene puniti alla prima distrazione, che non concede sconti”. Chi vedi favorita alla vittoria finale? “Finora, non si è ancora marcatamente delineato il fronte delle papabili all’Eccellenza. Però, sono partite con il piede giusto Pescantina, Belfiorese, Castelnuovo del Garda e Junior Baldo Team”. La sorpresa, invece, chi potrà essere? “Il Pastrengo, altra neo promossa come noi. E’ stata la migliore avversaria delle quattro fino ad ora incontrate, ha giocatori che sanno quello che vogliono, molto affiatati e un mister – Paolo Brentegani, fratello maggiore del mio amico Beppe, mio ex compagno di squadra nella Nova Gens -, il quale è oramai un’istituzione per il calcio dei giallo-verdi lacustri”.

Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it

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