Per Marco Burato, trainer del San Giovanni Lupatoto, è giusto osservare l’ordinanza del Ministero della Salute: “Non sapevo, però, della raccomandazione dell’astenersi anche dagli allenamenti. L’ho appresa dal gruppo, e pensavo fosse uno scherzo dei miei atleti! Ora parlerò con la società bianco-rossa, ma inviterò i ragazzi, via whatsapps, ad allenarsi per conto proprio, magari correndo per le vie e i parchi del proprio paese o borgo. Certo che, se cominciamo a saltare più di una gara, chissà come faremo a recuperarle tutte: è una situazione anomala, e per le gare infrasettimanali non so quanti Comuni siano disposti a cedere gli impianti, a gestire gli impianti di illuminazione, a farli attivare apposta per le nostre partite”.

Sempre il coach bianco-rosso, nella vita di tutti i giorni impiegato presso un istituto di credito della nostra provincia, riflette: “Se si chiudono, temporaneamente aziende, Scuole ed altro, dobbiamo ricordarci che il calcio per noi non è il primo lavoro, ma il nostro hobby preferito. Voglio con ciò dire che nelle Regioni finora interessate al Corona Virus esistono problematiche ben maggiori al gioco del calcio. Eppoi, non credo, ahimè!, nella riduzione dell’ordinanza, perché provo a mettermi nei panni di chi sta in alto e ha grosse responsabilità per tutti. Chi di queste personalità si prende il rischio di ridurre l’estensione dell’ordinanza di sospensione di tutti i campionati? Sto pensando anche alle tante nonne chiamate a gestire la vita casalinga dei nipoti a casa da scuola e dalle attività sportive di qualsiasi genere”.

Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it