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mercoledì, 1 Maggio 2024

Mancini…si nasce, non si diventa!

Lo trovi al mattino al bar edicola “Mancio” di Albarè di Costermano, sulla strada che porta al lago di Garda, mentre serve colazioni o aperitivi. Michael Mancini, classe 2002 (è nato il 22 marzo) è centrocampista del neo-promosso in Eccellenza San Martino di mister Alberto Baù; il padre Luca, invece, ex Chievo di serie C, è il nuovo trainer dell’ACD Garda del diesse Simone Cristofaletti. Cresciuto nella Scuola Calcio dell’ACD Garda del presidente, l’italo-svizzero Vittorino Zampini, Michael passa al Chievo, dove vive 4 stagioni e oltre di formazione calcistica: “Mi reputo più un centrocampista di costruzione che di contenimento, il sinistro è il mio piede preferito, come – e sorride – Messi e Maradona -. La mia squadra del cuore, alla pari di papà, è il Milan, il mio giocatore preferito è Kakà”. Michael, avere un padre allenatore è più un vantaggio o più un disturbo? “Aiuta sicuramente molto, mi aiuta ad interpretare meglio alcuni modi di vedere che mi impartiscono i miei mister. I nostri non sono scontri, ma incontri, confronti costruttivi, mai litigi”.

Secondo lui, dove devi migliorare? “Nella determinazione, nell’aggressività: io non l’ho mai visto, se non negli ultimi anni in cui giocava nell’Albarè fondato da nonno Attalo. Credo di essere tecnicamente più attrezzato di lui. Il numero che mi riesce meglio del mio repertorio? Il cambio di gioco, di sinistro; anche mio papà è mancino”. Dopo le giovanili al Chievo, due stagioni vicino a casa, al Garda: “Entrambe in Eccellenza, prima con mister Paolo Corghi, poi, con Davide Zomer finché non si è fatto vivo il Covid-19”. Il suo sogno non è fare il barman: “Ora che sono in serie D, voglio provare a vedere dove posso arrivare. Nel frattempo, di recente, ho sostenuto il test d’ingresso alla Facoltà di Scienze Motorie. Sto, in questi giorni, attendendo i ripescaggi di coloro che non l’hanno passato in maniera diretta e spero di essere tra questi”. Ogni mattina, Michael dà una mano ai genitori nel bar-edicola, il pomeriggio è dedicato allo studio o agli allenamenti: “Aver trionfato in Eccellenza a giugno è sicuramente tanta roba! Non è mai scontato per nessuno il trionfo, non ce l’hai mai in tasca. Però, quelle poche 9 gare hanno dimostrato, in quel contesto, chi era più sul pezzo, e questi siamo stati noi del San Martino Buon Albergo”.

Trampolino, da dove ha spiccato il volo verso la serie C il tuo compagno di squadra Carlo Faedo, classe 1999, reclutato dalla Virtus Verona… “Beh, tutto meritato, il suo salto! Carlo è molto forte sulle palle alte, apparentemente sembra non irresistibile dal punto di vista fisico, invece, è capace di spostarti. Quando ha saputo di passare in forza alla Virtus Verona è venuto al campo e prima dell’allenamento, è venuto negli spogliatoi a trovarci, a salutarci e a ringraziarci”. Quale obiettivo vi è stato chiesto dalla dirigenza sanmartinese? “Quello di raggiungere quota 50, per poter stare poi più sereni. Confermare la categoria, sarebbe già un gran bel successo per noi. L’ho già assaggiata e devo dire che è davvero molto tosta, corre una bella differenza tra l’Eccellenza e la serie D”.

Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it

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