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sabato, 27 Aprile 2024

Cent’anni di calcio nogarese in riva al Tartaro

Presentato a Nogara il libro "Aspettando il centenario" scritto dal giornalista e regista Giordano Padovani

Sabato pomeriggio 2 ottobre, presso gli impianti sportivi “Remo Soave” di Nogara, è stato presentato il libro “Aspettando il centenario” scritto dal giornalista e regista Giordano Padovani. Nelle oltre 150 pagine, si ripercorre “el fubal” in riva al Tartaro, i cui primi vagiti sono stati emessi nel 1920 da alcuni ragazzi del paese, i quali, appassionati della pelota, chiesero all’allora sindaco Egidio Rebonato – socialista che durante il Ventennio fascista dovette emigrare in Messico – di poter avere una propria ufficializzazione. “Ma, la prima vera iscrizione” – spiega lo stesso autore Giordano Padovani – “è datata 1928, anno in cui venne eretto lo stadio del Littorio, con presidente Luigi Franzini”. Altri massimi dirigenti ricoprirono il massimo soglio del calcio bianco-rosso, migliaia di atleti indossarono la gloriosa casacca degli “ussari del Tartaro”, vincitori della Coppa Veneto di 2^ Divisione – trofeo mai più bissato! – negli anni 50: “Quelli” riprende Padovani “di Bruno Zancopé, giocatore poi tesserato per un club di serie C”. Tra i professionisti, Guido Tavellìn, poi, al Toro e all’Hellas Verona, Fausto Nosé, al Pisa e poi debutto in A contro la Juventus e col 10 sulle spalle, per finire a Federico Baschirotto, oggi all’Ascoli. Senza dimenticare Emilio Carton (Lazio), Romolo Bizzotto (Juve), Orfeo Bellesini e Loris Cugola (Venezia) Giulio Pellicari (Bari, Genoa e Spal), Bruno Micheloni (Milan e Inter), Gino Bolognese (Padova, Atalanta), Flavio Cecconi (Lazio, Atalanta, Palermo, Pro Patria). Francesco Pernigo è stato allenatore del Nogara e ha giocato in Nazionale nel 1955-56.

“Alla fine dello scorso secolo” annota l’autore del libro “c’è l’exploit culminato con tre trionfi consecutivi del Nogara dell’ing. Edi Cugola, il quale con mister Patrizio Minozzi arriva fino in Eccellenza e presente alla cerimonia assieme all’intramontabile suo collega calcistico, Enea Costantini. Dopo, si riparte dalla Terza categoria grazie agli Amatori Nogara guidati dal preside Claudio Bertelli, quindi, l’éra – già terminata, l’anno scorso – del giovane impresario edile Andrea Martini, oggi sostituito dal rag. commercialista di origini governolesi, Gianni Frignani”. Dopo una sfida tra “vecchie glorie” dell’Hellas Verona (presenti Paolo Cazzola, Gian Luca Bissoli, Antonio Terraciano, Guido Bertoldo, Marco Quarti ed altri) e quelle nogaresi, si è imbandita una veloce tavola rotonda ai margini del campo sportivo, con relatore il giornalista per 35 anni de “L’Arena” Giovanni Priante, classe 1953, ex calciatore della Nova Conver di Oppeano (voluto da mister Mercurio), e campione italiano – nel 1973 – con la Rappresentativa veneta guidata da Arcangelo Mercurio ed anche da “Penna bianca” Remondini “Splendida la nostra divisa, invidiata da tutti gli avversari! Il presidente era Franco Quinto, e tanta nostalgia per le domeniche di austerity del 1973 e ’74”), e prim’ancora delle giovanili dell’Ausonia.

Priante confessa di essere approdato all'”Arena” di Verona su invito di Germano Mosconi, il quale lo tolse dal calcio dilettantistico per seguire le gesta del Cardi Chievo de “Il pirata”, al secolo l’ex asso interista, Nicola Ciccolo (che militò anche nell’Hellas, nella Lazio, nel Mantova, nel Messina). Vicino a lui, l’indimenticabile scudettato giallo-blu, “Turbo” Pierino Fanna e l’ex portiere di Modena, Verona, Piacenza, il nogarese Matteo Guardalben, classe 1974. “Non c’è più il calcio di una volta” ha risposto a Priante “Turbo” Fanna, aggiungendo: “Imperversano i procuratori, troppe le pay tivù, tanti i giocatori stranieri, no, non mi riconosco più in questo football. Da quando ho smesso di giocare io, nel 1993” ha continuato Fanna “sembra che siano trascorsi 200 anni, è cambiata la società al punto che faccio fatica a riconoscere il calcio. Poi, c’è un andirivieni di giocatori, che cambiano per 3 volte all’anno la casacca: si fa fatica a stare dietro alla loro carriera”.

“Ho avuto la fortuna – aggiunge Fanna – di crescere in un club del Friuli confinante con l’ex Jugoslavia e di avere ricevuto dai miei primi allenatori grandi valori, oltre all’abbiccì del calcio. A 14 anni, a Bergamo ho trovato la mia seconda famiglia, grazie alla quale mi sono formato sia come uomo che come calciatore”. Ha aperto il dibattito, come anfitrione e padrone di casa, il presidente bianco-rosso, il rag. Gianni Frignani, il quale si è detto onorato di essere stato eletto come presidente giusto giusto nel centenario di fondazione della società Nogara: “Un onore, ma anche un onere, al quale cercherò di essere all’altezza!” Recentemente, ha fatto scalpore la vicenda del portiere della Nazionale azzurra Donnarumma…Il campione d’Europa percepisce 1 milione di euro al mese, ovvero qualcosa come 30 mila euro al giorno, mentre il fratello più piccolo – ora in forza al Padova, in serie C – percepiva al Milan l’anno scorso un milione di euro all’anno.

Domanda, ovviamente, rivolta da Priante a Matteo Guardalben. Il quale parla di calcio cambiato, diversissimo da quello in cui gravitava lui e da non offrire nemmeno ai suoi figli: “Però” ha commentato l’ex numero uno del Piacenza “vorrei che tutti noi ci mettessimo nei suoi panni: non so chi di noi avrebbe agito in maniera diversa! Dico bravo a chi glieli ha dati…Totti, da Roma non si è mosso per Madrid, versione Real, perché percepiva con i giallo-rossi percepiva quanto avevano offerto i “blanchi” di Spagna…Argomento procuratori? Io, ho avuto il primo procuratore in Primavera, non mi piace che li abbiano ragazzini di 11-12 anni, ma vorrei anche ricordare che il calcio è una professione che dura una decina di anni, contando sulla salute, e, quindi, devi portare a casa il possibile a livello di denaro”.

Al presidente della Delegazione Figc di Verona, il vigasiano e torinista Claudio Prando, è stato chiesto di fare un punto della situazione sui dilettanti dopo i danni provocati dalla pandemia. “Per fortuna” ha risposto Prando “che il calcio, a livello provinciale, ha retto bene, addirittura registrando il 15% in più di iscrizioni di società di Terza categoria, così come dall’Eccellenza alla Terza categoria risultano 145 i club iscritti ai nostri campionati FIGC. I giocatori stranieri si aggirano intorno alle 700-800 unità, e l’integrazione è sempre avvenuta, grazie anche all’opportunità offerta dal calcio. I dilettanti, fino ad ora, non hanno pagato le cause provocate dalla pandemia: in Terza categoria, addirittura, la Clivense registra centinaia per non dire migliaia di spettatori, dato questo che se da un lato ci incoraggia, dall’altro può creare qualche imbarazzo. Ma, sicuramente, la scomparsa del Chievo e la nascita della società di Sergio Pellissier ha dato lustro, ha portato visibilità all’ultima delle nostre categorie”.

Infine, ha parlato anche il “leone di Noventa Vicentina”, l’ultra novantenne geometra Enrico Galuppo, dirigente nazionale della Federcalcio e stella d’oro del Coni per meriti sportivi: “Quando ero presidente del Comitato Regionale Veneto Figc-Lnd, nel 1986 le società passarono da 601 a 912. Certo, il calcio di oggi sembra non essere neanche il più lontano parente di quello che ho vissuto io”. Come cena, è stato servito dell’ottimo riso alla mantovana (amorevolmente preparato da Marco Pasotto e da Luca Ziviani), seguito da saporitissimi arrosticini (monitorizzati da Fabio Perini e da Michele Lete). Il servizio ai due bar è stato curato da Fabio Modenini, da Elisa, Melisa, Elena, Rita, Gabriella e Chiara. Dulcis in fundo,…la torta del centenario dell’SSD Nogara Calcio (nella foto), accompagnata e innaffiata da Spumante di pregevole marca.

Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it

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