17 C
Verona
venerdì, 26 Aprile 2024

Per “Ciacio” Barana (Montorio) la Promozione sarà come un’Eccellenza “B”

Punta dal mancato ingresso nei professionisti, Orazio – per tutti “Ciacio” – Barana: classe 1961, scuola virtussina, per non tradire il club del popoloso rione di provenienza, già a 16 anni approdò in serie D nel Magico Sommacampagna dei fratelli Maccacaro, Dino (il presidente imprenditore calzaturiero) e Cesare (il “rosso” mister). Poi, un dannato infortunio ad un ginocchio sbarrò la strada all’Atalanta al giovane schiumante dalla voglia di sfondare. Poi, gli anni di mister, sempre interpretati alla grande; l’uscita dal nostro calcio, quindi, il ritorno di fiamma – qualche anno fa – in veste di diggì del Montorio calcio, a un tiro di schioppo dal suo amato “Gavagnin-Nocini”. “Ciacio”, che Eccellenza hai visto in alcune partite di questo mini torneo di primavera? “Di base, c’è un livello di gioco superiore alla Promozione: esiste maggior intensità, la qualità è un gradino sopra, e circolano calciatori che provengono o che meriterebbero categorie superiori. Domenica scorsa, a Vigasio, ho ammirato un grande Andrea Antenucci e un ottimo Luca Lavagnoli, oltre ai due centrali difensivi vigasiani. Nel Montecchio Maggiore, mi è piaciuto Samuele Avanzi, giocatore veronese che ha giocato col numero 5. Mi ha anche impressionato il montecchiese Matteo Casarotto: un’attaccante davvero forte!”

Un paragone tra l’Eccellenza odierna e quella che tu allenavi? “Si assiste, oggi, a un abbassamento del livello: esistono, sì, squadre più preparate, più organizzate, ma dal punto di vista qualitativo il confronto lo vince la “mia” Eccellenza. Oggi vedi team molto ben organizzati, atleti ben strutturati e ben allenati anche in virtù delle 4 sedute atletiche infrasettimanali”. Un tuo giudizio sul format di Eccellenza recentemente escogitato? “Un format abbreviato non valorizza il peso, l’importanza di un traguardo prestigioso quale può essere la vittoria in campionato. Questo discorso vale anche dalla Promozione in giù. D’accordo che siamo freschi della più secolare delle pandemie, ma un girone anche a 9-10 squadre, ma con partite di andata e ritorno, avrebbe qualificato di più i vari campionati. Infatti, la soluzione adottata quest’anno a primavera penalizza i club che hanno investito di più, in quanto, se perdi due gare, sei quasi tagliato fuori dalla corsa al primato. Eppoi, queste stesse squadre, alla ricerca dell’amalgama dei nuovi big acquistati, non partono forte dal punto di vista atletico, visto che, alla pari di tutti gli altri colleghi giocatori, a causa delle norme del rispetto del contagio, non hanno potuto allenarsi né con continuità né con la stessa perfezione e dedizione. Un mini Torneo così assomiglia ad un Mundialito, dove tutte le gare sono, in pratica, delle finalissimi da non sbagliare”.

Mi hai detto che hai visto, in questo periodo di lock down, anche un paio di gare di serie D: il tuo parere a riguardo? “Ho seguito il Sona, e l’ho visto contro la capolista Seregno. E’ un Torneo, quello di serie D, condizionato dal numero dei giovani, in cui non ho visto tanta qualità. Rispetto ai tempi in cui giocavo io – allora si chiamava Interregionale – il livello tecnico medio è calato, fatta eccezione per alcuni giocatori che si vede benissimo che si portano dietro il passo e l’esperienza di categorie professionistiche. Oggi, in serie D, incontri compagini con un’intensità, un’aggressività importanti, ma, ripeto, la qualità non è più quella di una volta. Nei giovani non riscontro grandi doti qualitative, bensì atleti strutturati, fisicamente ben costruiti e ottimamente preparati. Sono lì perché, in parte, è obbligatorio farli giocare”.

Che Promozione ci riserverà il prossimo campionato che partirà in autunno? “Rispetto all’anno scorso, penso che assisteremo ad una sorta di Eccellenza “B”: sì, come la pallavolo. Non è vero che vedremo squadre più scarse di atleti bravi perché circoleranno meno soldi: anzi, il fatto – e mi riferisco ai club più abbienti – che molte risorse, a causa di queste due interruzioni consecutive causate dalla crescita dei contagi da Covid-19, non sono state impiegate, potrebbe non aver svuotato le casse di queste società che nutrono grosse velleità. Le quali, torneranno ad investire nuovamente, anzi, maggiormente, in giocatori che posseggono delle ottime qualità. E, che sono quelli che, sulla carta, potrebbero farti fare la differenza in un campionato non formato mini, però, ma normale”. Ricordiamo che nella prossima stagione è stato stabilito che i campionati saranno a 14 squadre e con quindi 26 partite totali.

Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it

© Riproduzione Riservata

Notizie dai network

Leggi altro ...

Verona
nubi sparse
17 ° C
17.2 °
14.8 °
45 %
3.1kmh
40 %
Ven
17 °
Sab
17 °
Dom
20 °
Lun
22 °
Mar
23 °

I nostri social