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martedì, 21 Maggio 2024

Ieri a Negrar l’ultimo saluto a Chris Obeng Abom

Una chiesa gremita ha accolto le spoglie del giovane talento 13 enne investito da un pirata della strada.

Un dolore immenso, di quelli che strappano il cuore. Si sono svolti ieri, nella chiesa di Negrar, i funerali del giocatore 13enne della Polisportiva Negrar, Chris Obeng Abom, investito e ucciso da un auto pirata due settimane fa. Tanta commozione da parte di tutto il paese che ha voluto salutare per l’ultima volta il promettente attaccante che si era messo in mostra per i suoi guizzi a tutta velocità verso la porta avversaria. Centinaia le persone fuori e dentro la chiesa che era gremita in ogni ordine di posto. Presenti i compagni di scuola e della squadra locale (dove Chris giocava nella formazione giovanissimi) assieme ai dirigenti della Polisportiva che lo apprezzavano e lo stimavano. Tutti stretti attorno alla famiglia del ragazzo. Grande emozione e dolore quando è arrivata la bara bianca con la maglietta della polisportiva Negrar che Chris indossava con orgoglio. La mamma è crollata in un pianto dirotto e una ragazza, vicina alla famiglia, ha letto una lettera della madre al figlio, sia in italiano che in inglese. “Uno dei giorni più belli della mia vita è stato quando i dottori, dopo averti partorito, ti hanno messo fra le mie braccia. Il 2 settembre del 2009 sei arrivato tu ed è stata un gioia immensa per me. Sono così dispiaciuta di non essere stata lì con te ad aiutarti, il 31 luglio, dopo che sei stato investito e lasciato a terra. Addio riposa in pace figlio mio!”.

Chris aveva perso la vita il giorno dopo l’incidente all’Ospedale di Verona dove era giunto in condizioni gravissime. Ai domiciliari il trentanovenne accusato di omicidio stradale, omissione di soccorso e di fuga. In un ‘intervista rilasciata al Corriere della Sera aveva detto: “Preferirei essere morto io al suo posto. Ho sentito un forte colpo, mi sono fermato e sono sceso. Non sono scappato, io quel ragazzino non l’ho proprio visto”. Nei giorni scorsi c’è stata una punizione punitiva presso l’abitazione dell’investitore. Molte persone, tutte a volto coperto, sono arrivate davanti alla sua abitazione e l’hanno colpita con pugni e sassi. Per il suo legale, sarebbe la diretta conseguenza della gogna mediatica a cui l’uomo è stato sottoposto. Il nostro calcio giovanile piange un calciatore in forte crescita e di grande talento…riposa in pace Chris!

Roberto Pintore per www.pianeta-calcio.it

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