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giovedì, 16 Maggio 2024

Per Matteo Carradori (Valpolicella) l’obiettivo primario è il raggiungimento della salvezza

Valpolicellese doc, Matteo Carradori, centrocampista “dinamico”, classe 2001, futuro ingegnere civile con alloro da conseguire presso l’Ateneo di Padova, oggi in forza al Valpolicella Calcio 2012, militante nel girone “A” di Prima categoria, del presidentissimo Fernando Boscaini e guidato – da qualche tappa a questa parte – dal trainer lupatotino Massimiliano Canovo. I “bianco-rosso-blu del Recioto”, o, se preferite, dell’Amarone, stanziano, dopo la 3^ giornata di ritorno, al centro della classifica con 17 punti, frutto di 4 vittorie, 5 pareggi e di 6 sconfitte. “Siamo un buon gruppo di giovani, che sia il precedente mister Manuel Bonazzi sia l’attuale, Massimiliano Canovo, stanno cercando di far crescere, di valorizzare. Con entrambe le “guide tecniche” mi sono trovato bene, viste la loro grande passione e competenza calcistica. La corsa è la mia principale caratteristica, sono un centrocampista che contrasta la manovra avversaria, non quello che cerca l’ultimo passaggio al compagno o che imposta”. Cresciuto prima a Settimo di Pescantina, dopo un paio di stagioni al BureCorrubbio, dove il padre Mauro Carradori ricopre il ruolo di vice-presidente, in età di Allievo, Matteo passa nelle file del Valpolicella Calcio.

Il miglior calcio del tuo girone “A” di Prima categoria? “Quello della Polisportiva Caselle: sciorina davvero un gran bel gioco!”. Chi taglierà per primo il traguardo di maggio 2022? “Come per la lotta per la salvezza, così per la conquista del titolo, è una corsa che riguarderà 3-4 squadre. Non esiste la squadra che “spacca” il campionato, dato che regna l’equilibrio sia in testa che in coda. Difficile, dunque, pronunciarsi”. Coniami un aggettivo per Malcesine, San Peretto, Pedemonte e Pastrengo! “Il Malcesine, in queste due ultime stagioni, l’ho incontrato una sola volta: è un gruppo compatto, solido, molto forte fisicamente. Il San Peretto è la squadra dai nomi altisonanti, il Pedemonte vanta l’organico più unito, più affiatato per giocare assieme da qualche anno, stesso discorso vale per il Pastrengo, squadra rodata e ben strutturata”. Il giocatore top del tuo girone? “Dico Nicola Vicentini, la punta, classe 1994, in forza al Pedemonte. Gli ho giocato assieme, ora è un “rivale” pedemontano, ma è tanto forte e concreto sotto rete!”

Chi segnali dei tuoi compagni di squadra come atleta davvero interessante? “Marco Modesti: avanti, classe 2002, abbiamo giocato assieme, e mi piace molto come si muove in campo. E’ un tipo un po’ particolare, silenzioso, un tipo tranquillo, però capace di inventarti la giocata decisiva quando meno te l’aspetti”. Quali sono i margini di miglioramento del Valpolicella Calcio? “Dobbiamo migliorare nelle piccole cose, nei particolari, come devono fare le squadre che devono salvarsi. Quindi, no alle ingenuità o agli errori di distrazione e a quelli più banali! Come gruppo ci siamo, parlo a livello di affiatamento. E’ che ci manca quel pizzico di esperienza in più che solo l’età e il bagaglio ti conferiscono”. Obiettivo? “Salvarsi e fare il meglio possibile!”

Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it

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