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martedì, 7 Maggio 2024

Il piacere di poter giocare nei nostri campionati dilettanti.

Sudore, tanta passione e tenacia, soprattutto per sfidare il freddo intenso di questi mesi invernali. Ma quale il segreto per poter giocare nei nostri campionati dei dilettantistici veronesi, ecco alcune risposte dei protagonisti di questo nostro umile sport. “Del mondo dei dilettanti, per come la vivo io da allenatore – dice Filippo Damini, tecnico del Vigasio di Eccellenza – mi piacciono sostanzialmente due cose, la passione e la speranza. La passione è la cosa che accompagna il mio stile di vita, la passione è la cosa che ti fa fare le cose che ti piacciono e che ti spinge ad andare avanti anche quando sei costretto ad alzarti alle 5 del mattino per andare a lavorare per poter poi preparare al meglio le sedute di allenamento. La passione è quella cosa che ti spinge anche ad alzare l’asticella, a superare ogni difficoltà di campo, di spogliatoio di relazione, perché il calcio dilettantistico non può essere paragonato purtroppo ad un lavoro, non ci puoi campare o mantenerci la famiglia. Poi c’è la speranza, speranza che questa passione e questo fare dei sacrifici possa portare un giorno a fare di questa passione un lavoro serio, da professionista. La speranza, come è successo ad altri colleghi, di vedere la propria passione trasformata in un contratto da professionista, il calcare i campi in palcoscenici ben diversi”.

Il capitano del Calmasino e difensore Luca Pizzini, ci dice: “Ho giocato sia nei professionisti che nei dilettanti. Quest’ultimo è un mondo affascinante e un serbatoio per il professionismo. Io sono dei dilettanti da ormai 20 anni e penso che ci vorrebbe più sostegno dalle istituzioni. Nei dilettanti si respirano valori importanti che mi tengo ben stretti”. La parola passa a mister Alberto Pizzini (ex Caprino): “Del calcio dilettante mi piace soprattutto il consolidamento dei rapporti umani che si costruiscono col tempo. Al di là dei risultati del campo, che sono evidentemente importanti, quello che però ti rimane dentro di una stagione agonistica è la parte umana e la bella esperienza passata assieme ai propri giocatori. In quest’ottica, un’altra cosa che mi fa molto piacere del calcio dilettante, è il rapporto che si instaura molto spesso con gli altri allenatori. Ed è bello che a volte ci si confronti sui problemi della propria squadra in quel momento, scambiandosi le proprie impressioni.” 

Continua Filippo Baltieri, direttore sportivo del Real Valpolicella: “Diciamo che nel mondo dei dilettanti, se vogliamo chiamarli ancora così, a me piace ancora il senso del stare assieme, di fare gruppo, di conoscere persone nuove e di comunque rapportarsi con nuove realtà e anche di imparare cose nuove da cui trarre sempre le cose positive”. “Fare calcio, costruire squadre, trasmettere voglia di giocare, insegnare calcio, trasmettere valori e il rispetto degli avversari e del direttore di gara, condividere gioie e dolori se si vince o si perde, è la cosa che più mi piace dei dilettanti – dice Luca Balestriero, dirigente della Life F.C. 1929 di Terza categoria “. 

Matteo Zampini, difensore del Gargagnago, ci dice: “Penso che ogni calciatore dilettante abbia più di qualche aneddoto divertente da raccontare in merito ad ogni annata passata sui campi di calcio della nostra provincia e a mio avviso è proprio questo il bello del calcio dilettantistico: la condivisione dei momenti belli e brutti. Chiaro che l’obiettivo principale è sempre raggiungere quanto prefissato ad inizio anno, indipendentemente dalla categoria, ma alla base di tutto c’è sempre il divertimento. Avere la fortuna di trovarsi in una squadra con un gruppo coeso e ben consolidato sicuramente aiuta a riuscire a stare bene insieme durante gli allenamenti in settimana (cosa che non è scontata), sudando ed allenandosi con impegno per poi condividere poi una pizza o una pasta tutti assieme. Poi se l’adrenalina della domenica viene condivisa con coloro che puoi considerare amici aiuta anche a dare di più! Inevitabili poi i commenti subito dopo il match davanti ad un panino ed una birra al bar del campo, positivi o negativi che siano. Tutto questo è quello che mi piace del nostro calcio e che mi da la voglia, anche con la pioggia o il freddo, di andare al campo ad allenarmi”.

Niccolò Righetti, attaccante del Vigasio, ci dice: “E’ il classico calcio pane e salame con pochissimi soldi e tanto volontariato pieno zeppo di grande passione per questo sport. L’ entusiasmo che si respira nei dilettanti è davvero unico e bellissimo.” Il portiere Umberto Gottardi del Pedemonte aggiunge: “Il divertimento e capire gli ingredienti giusti per la categoria dove si gioca sono fondamentali nei dilettanti. E’ quella cosa che dopo una giornata lavorativa o di studio fa sempre la voglia di venire al campo per allenarsi. E’ una bella valvola di sfogo dalla vita frenetica di tutti i giorni…quindi viva i dilettanti!”. Chiude mister Manuel Caliari: “Io quelle che popolano il mondo dei dilettanti le definisco persone straordinarie. Giocatori che giocano a zero euro o per pochi soldi di rimborso spese dice tutto. La possibilità di interagire con un gruppo e poi alla fine andare a bere una birretta o a mangiare una pizza in compagnia è una cosa bellissima. Un modo per fare nuove amicizie ed avere un raffronto non solo nel calcio. Allenarsi con entusiasmo al freddo invernale di questi tempi non è mai facile, ma lo si fa sempre volentieri e animati da quella forte passione che solo lo sport, e nel nostro caso il calcio dei dilettanti, sanno regalare”.

Roberto Pintore per www.pianeta-calcio.it

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