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venerdì, 17 Maggio 2024

La regola dei 5 cambi è risultata utile?

Abbiamo posto la domanda ad alcuni dei nostri allenatori veronesi

Ma quanto è servita la nuova regola di poter effettuare, durante una partita, cinque cambi? Sostituire quando si vuole metà dell’undici iniziale può dare i suoi frutti? Sono concordi sull’efficacia e la validità della nuova norma molti degli allenatori del pianeta dilettante veronese, queste le loro risposte. Il trainer dell’Arbizzano Marzio Menegotti afferma: “Credo che la regola dei cinque cambi a disposizione, oltre al fatto che possa incidere più o meno positivamente sull’esito e sull’andamento della partita, dia la possibilità di poter usufruire di un maggior numero di giocatori e di lasciare spazio a più atleti, questo può rinvigorire il gruppo e lo spogliatoio e togliere qualche malumore in più”. Matteo Fattori, da poche settimane nuovo tecnico della Belfiorese di Eccellenza, dice: “E’ un’arma in più per cercare di far bene, sai che puoi sempre modificare sensibilmente, a partita in corso, la tua formazione iniziale. E’ un modo per responsabilizzare, ancora di più, i giocatori che hai nella rosa, dove tutti devono capire che possono dare una mano subentrando a partita in corso”.

Il tecnico del Gargagnago Roberto Pienazza dice: “Con cinque cambi puoi cambiare la partita a tuo piacimento, puoi meglio assistere le tue mosse durante le varie fasi di un incontro. Puoi inserire più giocatori offensivi o difensivi come meglio ti va. Puoi far giocare più giocatori e quindi avere nel gruppo meno ragazzi che si lamentano perchè giocano poco. Con cinque cambi puoi sostituire in pratica il 50% dei giocatori di movimento che erano partiti titolari. Poi, non è detto che queste mosse ti possano dare giovamento all’esito della contesa stessa, ma danno sempre un’iniezione di fiducia a tutto il gruppo. Una regola che a mio parere è molto positiva”. Risponde ora Giovanni Orfei, mister del PescantinaSettimo di Eccellenza: “Se disponi di una rosa di giocatori tutti forti, i cambi in gara ti danno ancor più consistenza. Se invece hai una squadra molto giovane, magari conti maggiormente sull’undici titolare. Ma in linea di massima devo dire che è una regola positiva che aumenta le opzioni della partita che ti stai giocando”.

Mister Luca Mancini, che vive sul lago ed è pronto a rientrare in corsa, dice: “E’ utile e importante. Un bravo allenatore che sa leggere bene le partite, può modificare strada facendo il proprio scacchiere tattico, inserendo, se lo ritiene necessario, diverse forze fresche in campo”. Ora la palla passa a Davide Zomer, allenatore del Rivoli 1964: “E’ una regola che a mio parere è molto interessante. Così in squadra, alla domenica pomeriggio, bene o male tutti possono trovare più spazio. Si crea la giusta alchimia tra i giocatori giovani, che per la prima volta si affacciano alla ribalta della categoria, e i giocatori più esperti. Tutti vogliono e possono giocare, tutti diventano funzionali alla partita ed hanno più possibilità di mettersi in luce anche a partita in corso. Una regola che mi piace e mi soddisfa”.

Dice Alberto Baù, tecnico del Chiampo: “Io dico sempre a me stesso che mi devo ancora abituare. Per tanti anni ho usato i tre cambi istituzionali, adesso che abbiamo questa nuova norma, che è entrata in vigore dopo i due anni del Covid-19, devo cercare di sfruttarla al meglio. A mio parere può dare i suoi frutti e non. Non è semplice da usare, se adoperata male può squilibrare l’undici iniziale. Non sempre ai in rosa giocatori della medesima caratura. Non dimentichiamo che siamo dilettanti e giochiamo soprattutto per diletto e passione. Bisogna essere certosino nell’usare i 5 cambi e sapere ha cosa si può andare incontro. Cinque giocatori di movimento, sono metà della squadra che ha schierato in campo all’inizio. Non è detto che vai sempre a migliorare la situazione tattica iniziale. E’ comunque una regola positiva e molto giusta. In campo c’è davvero più spazio e tutti possono entrare a dare il loro contributo in corso d’opera. Oggi, nel calcio dei dilettanti, abbiamo rose di giocatori che possono spesso superare i 20 elementi, ora, con la panchina lunga, non li mandi più in tribuna ma si siedono tutti vicino a te”. Chiude mister Luca Righetti del Peschiera: “E’ una regola che ci voleva. Noi dilettanti, che facciamo due o tre allenamenti alla settimana, abbiamo sempre bisogno alla domenica di forze fresche. Poter fare cinque cambi è bellissimo perché puoi cambiare il volto alla partita e davvero puoi contare sull’aiuto di ogni giocatore a tua disposizione. Nessuno è messo in un angolo e ognuno è parte fondamentale del gruppo”.

Roberto Pintore per www.pianeta-calcio.it

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