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giovedì, 9 Maggio 2024

Luigi Fresco, detto “Gigi”, è il Sir Ferguson d’Italia

L'attuale presidente e allenatore della Virtus Verona ha alle spalle ben 42 anni da tecnico passato sempre seduto sulla panca dei rossoblù di Borgo Venezia

Una storia, la sua, sempre legata con amore e passione alla Virtus Verona, squadra che ora milita nel girone “A” di serie C. Luigi Fresco è dal lontano 1981 allenatore e presidente del club rossoblù veronese. La Virtus Verona, che è la seconda squadra della città, è nata nel quartiere di Borgo Venezia. Mister Fresco si è tolto la soddisfazione di portare la squadra rossoblù dalla Terza categoria fino in serie C. Vanta il record di essere l’allenatore più longevo d’Italia: 42 anni sulla stessa panchina è un record davvero difficile da battere, per questo lo chiamano il “Ferguson italiano”. “Sarebbe davvero bello – dice Fresco – poterlo conoscere un giorno. Credo che abbiamo la stessa passione per il calcio e la grande voglia di crescere anno dopo anno. Devo dire che l’ho quasi doppiato, la mia storia assomiglia anche a quella di mister Roux dell’Auxerre in Francia”. Guy Roux guidò appunto l’Auxerre per ben 44 anni, dietro a quota 43 anni c’è Willie Maley che allenò il Celtic. Pragmatico, come tecnico e come presidente, Fresco da giovane era un discreto giocatore nel ruolo di stopper, che oggi si dice centrale difensivo. A 12 anni allenava già i bambini del quartiere Borgo Venezia, a 15 era passato ai Pulcini, e nel 1988 ha preso il patentino per poter allenare in serie D, nel 2011 ha fatto il Master per allenare pure in serie A.

Luigi Fresco, per gli amici “Gigi”, è sempre saldamente al comando della nave Virtus Verona, senza pausa o ripensamenti. “Di momenti negativi e piccole pause ne ho avute anch’io – ammette Fresco -, ma grazie all’amore per il calcio e la mia profonda passione, sono sempre passati. Le difficoltà mi ricaricano e la voglia di conquistare nuovi obiettivi pure”. Si dice che all’inizio della sua presidenza Fresco andava in giro per Verona con il carretto a vendere della carta. “E’ proprio vero – racconta Gigi -, bisognava in qualche maniera finanziare la società e si faceva di tutto. Poi, ci siamo evoluti, soprattutto negli anni ottanta c’è stato il boom del calcio, infine, l’arrivo degli sponsor, ha fatto il resto dandoci una grande mano”. Il suo sogno nel cassetto? “Arrivare a giocare in serie B, questo perché la serie C e poco sostenibile. Devi fare sempre quadrare i conti, cosa che fa il vice presidente e amministratore delegato, nonché mio amico, Vittorio De Paolis”. Non tutti sanno che Gigi Fresco, che è nato a Rovereto il 4 aprile del 1961, ha fatto il direttore generale dei servizi amministrativi in una Scuola a Lavagno ed ora è in attesa della pensione. Ha anche lavorato nel volontariato, con l’accoglienza degli immigrati e le visite nelle carceri.

Ricordiamo che la Virtus è stata fondata nel lontano 1921 da un gruppo di appassionati del quartiere di Borgo Venezia. Indimenticabili i 20 anni di presidenza (dal 1961 al 1981) del dott. Sinibaldo Nocini, faentino doc, già socio del club rossoblù dal 1957, padre del nostro direttore di testata Andrea Nocini. Ma il tempo delle interviste è terminato, ora mister Fresco deve correre con il fischietto e le scarpette bullonate sul campo ad allenare i suoi ragazzi. C’è da portare a casa quest’anno una tranquilla salvezza in serie C. Dopo la bella vittoria nella gara casalinga di domenica allo Stadio “Gavagnin-Nocini” per 2 a 0 contro la Pro Patria di mister Jorge Vargas, c’è ora da centrare l’obiettivo domenica prossima 5 marzo nel derby veneto in casa dell’Arzignano. La Virtus Verona ha vinto 9 delle ultime 16 gare, ben 7 di queste ottenute in trasferta. Quella rossoblù è la seconda miglior difesa del girone con 24 reti subite dietro solo alla co-capolista FeralpiSalò a 16 reti.

Roberto Pintore per www.pianeta-calcio.it

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