Sta prendendo sempre più piede, nel mondo del calcio, il mestiere di match analyst. Una figura professionale chiamata ad analizzare la tattica e le dinamiche di gioco della propria squadra in partita o addirittura del singolo atleta. Ma soprattutto studiare le caratteristiche tecniche delle squadre avversarie per prevenire le sue mosse. “E’ un ruolo nuovo ed affascinante che ti regala nuove soddisfazioni – dice Michele Sberveglieri, che ricopre questo ruolo nella Primavera e nell’Under 14 della Virtus Verona del presidente Luigi Fresco e che ha conseguito il diploma due anni fa finita la pandemia del Covid -. Analizzo dei dati selezionati attraverso la rivelazione di eventi relativi alle varie fasi di gioco durante una partita. Tale analisi è destinata alla performance della propria squadra e possiamo affermare che l’obiettivo è il rilevamento della quantità e qualità di gioco, in relazione alla struttura ed al funzionamento del sistema progettato in settimana. Verranno utilizzate le situazioni di gioco, la corretta esecuzione di principi e sotto-principi del gioco, unite alla valutazione della prestazione dei singoli. Colgo l’occasione per ringraziare tutta la Virtus ed in particolare Mirko Pizzini e mister Alessandro Recenti che vanta una buona esperienza anche all’estero”.
Entrando nei particolari, l’elaborazione dei dati raccolti, produce diversi tipi di analisi. Come il comportamento generale della squadra che riguarda la condizione psicologica dei ragazzi in rosa, la condizione e il livello tecnico evidenziati in allenamento e in partita, nonché la qualità degli esercizi individuali che stimolano ogni giocatore della squadra. Il possesso di palla sia basso: inizio azione del portiere, velocità con cui inizia l’azione, condizioni e caratteristiche del giro-palla dei difensori, chi si abbassa ad impostare l’azione? C’è un regista? Un riferimento principale? Una volta ricevuta la palla come la gioca? Comportamento dei difensori esterni e dei centrocampisti. Quello medio relativo alla disposizione dei giocatori in campo, modulo di gioco, e chi agisce in mezzo al campo o chi corre spedito sulle corsie laterali. Ed infine quello alto concentrato alla fase realizzativa. Fondamentale la risposta alle seguenti domande: chi rifinisce l’azione? Quale. L’attaccante attacca la profondità? Chi fa la boa in area di rigore? Come si attacca la porta? Chi è più abile nell’uno contro uno? Come si tirano i cross?
Michele Sberveglieri, classe 1998, aggiunge: “Giocare a calcio non è una scienza esatta. Se da una parte può essere il gioco più semplice al mondo, dall’altra racchiude tanti meccanismi, fondamentali e tattiche che possono essere applicate in maniera dettagliata. L’entusiasmo e la passione che ci mettono i nostri dilettanti può essere a mio parere una bella risorsa. Pochi concetti ma chiari da imparare in fretta”. Michele che nella vita è laureato in Scienze Viticole ed Enologiche, fa parte della piccola famiglia del Bnc Noi del presidente Sergio Sgulmar e del direttore sportivo Simone Crema. Allena la Juniores dei gialloverdi e segue costantemente il cammino della prima squadra in Terza categoria. “E’ un bel gruppo, quello allenato da mister Damiano Crisci. Siamo attualmente terzi in campionato a quota 33 punti in 17 gare giocate, frutto di 9 vittorie, 6 pareggi e 2 sconfitte, e siamo a -7 dalla capolista Pol. La Vetta, la regina incontrastata, per il momento, del girone A. Ma noi siamo concentrati per conquistare più punti possibili nel girone di ritorno di campionato. Certo la Pol. La Vetta è un ottima squadra, non posso negarlo, ma il mio Bnc Noi, il Torri 2023, il Bardolino e il Saval Maddalena hanno le carte in regola per darle fastidio. Quest’ anno il nostro girone “A” di Terza categoria è avvincente e molto combattuto. Ogni gara fa storia a sé ed è sempre divertente e mai monotona”.
Roberto Pintore per www.pianeta-calcio.it
