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mercoledì, 8 Maggio 2024

Salvatore “Totò” Bartolomeo (Dorial): “Salvezza subito in un girone tosto!”

A San Giovanni Lupatoto, la Dorial di mister Devis Padovani ha accarezzato a lungo l’ipotesi di far suo l’intero bottino contro la gettonata ASD Pozzo. Infatti, il club del presidente Gabriele Guadagnini, che gioca sul campo di La Rizza di Villafranca, è stato trascinato al duplice vantaggio di Salvatore Bartolomeo, trequartista, classe 1995, alto 170 cm, con prevalenza del suo curriculum vitae nell’Alba Borgo Roma. La ripresa, poi, ha registrato la “remuntada” (2 a 2) pozzana a cura di Antonio Corbo e di Lorenzo Testini e così la vittoria numero 6 della Dorial è rimandata ad altra occasione. “La partita vissuta domenica scorsa” spiega il trequartista, arrivato con la doppia di domenica scorsa alla “cinquina” personale, “rispecchia i valori e l’andamento del nostro girone “B” di Prima categoria, dove è proibito fare pronostici contro qualsiasi avversario. Non esiste, voglio dire, la squadra-materasso, tutti sono gruppi interessanti e infarciti sia di giocatori di esperienza che di giovani in evoluzione”. Salvatore, in possesso di un diploma di Perito Meccanico, lavora in un’azienda che costruisce macchinari per l’impollinazione del kiwi: “Il calcio è la mia più grande passione, tifo Inter, ma non ho un idolo del cuore perché mi piace il bel calcio ed anche gli assi al servizio di altri club diversi dalla “Beneamata””.

Le radici pedatorie, “Totò” Bartolomeo le ha coltivate nell’Alba Borgo Roma, società in cui è spesso ritornato a militare e ha goduto gli alti e i bassi del sodalizio giallo-rosso: “Prima dell’Alba, ho giocato nella Tebaldi, poi, sono stato nel Casteldazzano (3 stagioni, compresa la vittoria ai play off), quindi, dopo essere ritornato a Borgo Roma, sono stato – nell’epoca della pandemia – nell’Albaredo. Di nuovo, Alba Borgo Roma, per vivere la stagione della retrocessione che l’ha messo in seria difficoltà: “Mi sono guardato allo specchio e mi son detto che non avrei più giocato a calcio. Poi, mi sono ricreduto e da agosto dell’anno scorso mi trovo alla Dorial. Una società che non ti fa mancare proprio niente, con cena ogni giovedì sera, e con la presenza ogni volta di dirigenti durante le sedute atletiche. Qui respiri l’aria di una vera famiglia!” Qual è l’obiettivo della Dorial? “La salvezza; impresa che dovrà fare i conti con concorrenti, delle quali alla vigilia non devi guardare la posizione in classifica, talmente sono complete in tutto”.

Chi vincerà? “Non mi piace fare pronostici: ripeto, la corsa al titolo è aperta a molte squadre, le quali, con la scusa che hanno tolto i fuori quota, possono contare su un giocatore di esperienza in più. E, il mestiere alla domenica è un valore aggiunto”. Che tipo di trequartista sei? “Sono uno a cui piace non stanziare lassù, in area avversaria, ma rientrare e dare così una mano ai miei compagni di squadra. La nostra prima linea è composta da Davide Falavigna, da Maxime Vauvert, Ahmbi Quqi e Denis Schiavo, mio coetano”. Il segreto della Dorial, dopo 16 gare decimo a quota 22 punti (ndr)? “Siamo un bel gruppo, unito, onnipresente agli allenamenti. L’esperienza è rappresentata da Nicolò Sperandio, Leonardo Pighi, Nicola Gelio, oltre al sottoscritto e quelli citati sopra”.

Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it

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