sabato, 27 Luglio 2024

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Il direttore sportivo Nicola Righetti saluta il Valpolicella calcio da vincitore

Dopo aver vinto quest’anno con merito il Trofeo Veneto di Prima categoria, e quindi dopo aver conquistato il pass per disputare la prossima stagione nel campionato di Promozione, saluta il Valpolicella calcio il direttore sportivo Nicola Righetti, detto “Ridge”, il quale ci dice: “Termino il mio percorso al Valpolicella dove sono stato per due anni. Sono arrivato nella stagione 2022-23 dopo che il Valpolicella era retrocesso in Seconda categoria e grazie alla fusione con il mio San Peretto ha potuto rimanere in Prima categoria. Al primo anno, con una squadra praticamente nuova, con più di metà giocatori che mi avevano seguito dal San Peretto, abbiamo ottenuto i play off, traguardo mai raggiunto dal sodalizio rossoblù dal 2012, anno della sua rifondazione”. Parlando dell’ultima stagione in Prima categoria appena andata in archivio, dice: “Quest’anno, lavorando assieme al “Gil” Stefano Carigi, abbiamo costruito una squadra che ha ottimamente figurato in campionato, giungendo al 3° posto, ma soprattutto in grado di vincere il Trofeo Veneto di Prima categoria che consente alla società del presidente Fosco Frapporti il sicuro ripescaggio in Promozione. Le serate vissute a Padova e Montebello mi hanno ripagato moralmente degli innumerevoli sforzi fatti quest’anno. Un traguardo prestigioso che abbiamo raggiunto per trequarti di percorso con in panchina mister Matteo Meneghetti e con il suo fidato secondo Corrado “el Sire” Frinzi e negli ultimi tre mesi con mister Stefano Paese e il suo vice Alessandro Colombari. Nel mezzo ed al bisogno è sempre stato disponibile ed in prima linea, Tommaso Composta, mister della nostra Juniores che ha agito da traghettatore. A tutti loro, ed al capace preparatore dei portieri Andrea Madinelli, va il mio più grande ringraziamento”.

“Approfittando di questo spazio – continua Righetti -, ci tengo a menzionare pubblicamente un gruppo silenzioso ma indispensabile, soprattutto alla domenica, formato da Marco “Fangio” Fasoli, da Ezio “Corona” Zampini e da Filippo “Silvan” Filippini, grazie a loro anche i risultati meno positivi venivano mitigati. Il bilancio di questi due anni non può che essere più che positivo, l’obiettivo è stato ampiamente centrato con la promozione ottenuta quest’anno che era l’obiettivo che ci eravamo dati io e la società due anni fa. Lascio la società perché certe gestioni non mi sono piaciute e non le ho condivise, quindi ho bisogno di nuovi stimoli ed un nuovo progetto che mi veda in prima linea in una società che abbia voglia prima di tutto di dare fiducia e dove ci sia un ascolto reciproco e non unilaterale. Ai giocatori, al primo giorno di preparazione, io dico sempre “da oggi dismetto i panni del direttore sportivo e indosso quelli del team manager”, diventando una figura presente dall’inizio alla fine di tutti gli allenamenti e di tutte le partite della stagione. Quindi se c’è un problema, un ragazzo o il mister possono venire a parlare con me e confrontarsi senza problemi, poi io comunico quanto detto alla società. Se c’è da dare una tirata d’orecchie la posso dare con cognizione di causa. Società di tutte le categorie si sono già fatte avanti e se ci sono state finora degli interessamenti questo mi gratifica molto, significa che il mio lavoro è conosciuto ed apprezzato. Sono molto ambizioso e il calcio per me non è un hobby ma una vera passione. Parlerò con tutte e valuterò cosa per me sarà maggiormente interessante, questo aldilà della categoria e della mansione, che sia direttore sportivo, team manager o altro. Se non arriverà il progetto giusto rimarrò alla finestra e ne approfitterò per andare a vedere partite, giocatori e tenermi aggiornato”.

“Ricordo che io, assieme ad un gruppo di amici, nel 2010 abbiamo ri-fondato il San Peretto e dalla Terza categoria in 11 anni siamo saliti in Prima categoria fino a sfiorare tre anni fa la Promozione con in panchina il preparatissimo mister ed amico Alberto Cipriani (ora al Caprino) arrivando secondi dietro il forte Pedemonte. Poi, in seguito c’è stata la fusione con il Valpolicella. Tra i più bei successi ci sono, ovviamente il salto alle varie categorie superiori, prima con mister Cristiano Oliboni dalla Terza alla Seconda e dalla Seconda alla Prima categoria con il grande mister Franco Tommasi. Ricordo anche la salvezza al cardiopalma ottenuta in Seconda categoria, dopo i play out contro il Malcesine, con in panca mister Composta Tommaso che poi ho ritrovato. Nel mondo dei nostri dilettanti vedo molta diversità, ci sono società che vogliono scimmiottare i professionisti e società che invece giorno dopo giorno costruiscono il muro posando un mattoncino alla volta con scelte misurate ed oculate. C’è poca pazienza e si vuole ottenere risultati nell’immediato mentre sappiamo bene che le costruzioni resistenti si costruiscono con fondamenta solide.

Roberto Pintore per www.pianeta-calcio.it

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