sabato, 27 Luglio 2024

Oggi

Pedemonte-Oppeano, il derby della famiglia Colognese

Domenica prossima, nell’11^ giornata di andata del girone “A” di Promozione, andrà in scena il derby della famiglia Colognese. Il padre, Luciano, classe 1948, è il fisioterapista della matricola Pedemonte di mister Antonio Ferronato e del vice-presidente Claudio Farina. Michele, classe 1980, ex difensore di Caldiero, Lugagnano, Arzignano, San Zeno Vr e Legnago, è invece lo stretto collaboratore tecnico del mister dell’A.C. Oppeano Andrea Corrent, mentre il fratello maggiore Marco (classe 1977, ex portiere dell’Olimpia Domiro, Atletico Vigasio e Parona), che l’anno scorso ha collaborato con lui a Isola Rizza, ha un avviato studio Fisioterapico a San Martino Buon Albergo. In classifica, 4 punti dividono le due prossime avversarie: “Il Pedemonte è penultimo in chiassosa compagnia (con Cadidavid e Lugagnano) a quota 9 freccette, l’A.C. Oppeano ha rigustato il sapore dei 3 punti dopo un periodo a dir poco nero, considerato che il gruppo è tutt’altro che da seconda fascia. Papà Luciano è una vita che rimette in sesto bicipiti femorali, sono più di 30 anni che, dopo aver conseguito – ancora impiegato delle Poste e dopo aver compiuto 34 anni – il patentino federale di massofisioterapista, massaggia muscoli, rigenera bicipiti, unge e solleva il dolore a traumi ai quali vanno incontro puntualmente ogni domenica i nostri atleti. “Credo di essere stato” sorride, accompagnando ogni sua risposta con il suo apprezzato, garbato e riconosciuto sarcasmo “il massaggiatore più “zingaro” dei dilettanti. Ho prestato la mia opera a Caldiero, all’Audace, a San Martino, alla Virtus B.Venezia e alla Juventina di Poiano; ma sono stato anche a Lugo, a Grezzana, a Parona e – 3 anni fa – all’Intrepida di Madonna di Campagna. Ma, ho seguito anche il calcio a 5, in serie A e in B, e la pallavolo femminile per un paio di stagioni”.

“E’ una professione” continua Colognese sr “che mi appassiona da una vita ormai, la sento come un fuoco sacro che arde dentro di me. La passione, la volontà, il piacere di rimettere in sesto un giocatore o un atleta, il sentirsi utile, il fatto di essere continuamente chiamato a risolvere questo o quel trauma. Ecco, questi sono gli ingredienti principali del mio lavoro”. E, da due anni a questa parte, c’è il Pedemonte… “E’ un gruppo fantastico, che fa dell’affiatamento la sua arma migliore. La piazza vive ancora dell’entusiasmo del meritato balzo spiccato la scorsa primavera”. Chi vorresti che vincesse domenica? “Il pronostico me lo chiedono tutti quelli che incontro: sono a Pedemonte ed avrei piacere che vincessimo noi, ma, ahimé, dall’altra parte della barricata ho i miei due figli”. Dunque? “Dovrei finire in tribuna per vedere la partita, non accomodarmi neanche in panchina, per essere il più neutrale possibile. A sentire Michele, l’Oppeano è condizionato da infortuni, anche se dispone di un’ottima “rosa”, mentre il Pedemonte è una bella squadra, molto unita: se poi gioca al meglio delle proprie condizioni, è competitivo e si fa davvero dura batterlo. Non solo, ma noi dobbiamo vincere perché le sabbie mobili della classifica le abbiamo alle spalle. E, allo stesso modo, immagino che l’avversario deve ripetersi per sferrare un calcio al brutto momento che ha attraversato, all’ottobre nero”.

Quindi? “Che vinca il migliore!”. E se si infortunasse un giocatore avversario? “Il mio lavoro è imparziale, ma, tiè – sembra mostrare le corna Luciano – mi auguro proprio che non si faccia male nessuno!” Tanti anni sui campi, centinaia di traumi: qual è quello che, per gravità, ti ha maggiormente impressionato? “Ne ricordo un paio, quando ero, nel campionato Under 23 – al servizio dell’Olimpia Domiro del presidente Silvano Domiro ed allora allenato da “Sandokan” Alberto Malesani: una frattura tibia-perone, preceduta da uno scocco, che pareva una bomba. Non dimentico la gamba che penzolava, le urla di dolore dell’infortunato. Poi, qualche trauma cranico e alcune lesioni del crociato”.

Michele conferma che quella di domenica prossima sarà la prima volta del derby della famiglia Colognese: “Sarà una partita tosta, considerate le nostre ancora delicate posizioni in classifica. Servono punti a tutti e due, e, da quanto mi racconta mio papà, loro in casa sono sempre sul pezzo, concedono poco, la squadra si esprime meglio. Se il Pedemonte – ha aggiunto il papi – ha perduto qualche punto, è per l’inesperienza della nuova categoria che stanno affrontando. Sarà una gara – ripeto – molto impegnativa”. E, l’A.C. Oppeano come sta? “Noi, domenica scorsa, contro quel Lugagnano in cui ho militato ben 8 anni da giocatore, abbiamo riprovato ad assaggiare il dolce gusto della vittoria, condizionati nel rendimento da gravi infortuni accaduti a nostri giocatori. Il morale si sta, pian pianino, risollevando, ma dovremo guardarci bene da un avversario che conta sulla compattezza e il grande affiatamento del gruppo. Che non s’abbatte quando va sotto di un gol, e che vuole fare bene per migliorare la propria classifica. Sarà una battaglia dall’inizio alla fine. E, toccando ferro, speriamo che mio padre non debba sostenere straordinari lavorativi, cioé che nessuno degli sfidanti si faccia male. E, come dice sempre lui, vinca il migliore!”

Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it

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