sabato, 27 Luglio 2024

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Diego Dal Dosso, il “Pirlo del Peschiera”

Modi garbati, fare gentile, tipico di chi si dedica – da buon fisioterapista – al recupero anche in acqua di chi ha problemi fisici. Nato alle porte della caotica Milano, il 24 giugno 1983, Diego Dal Dosso milita subito (dai Pulcini fino ai Giovanissimi) nel Milan, per poi approdare in quel Monza, che lo vede vestire la casacca dei “brianzei” anche nel debutto, 17enne, in serie B (stagione 2000-01, totale 6 presenze), sotto l’ex portiere del Toro dell’ultimo scudetto (1975-76) dei “gemelli del gol” Paolino Pulici e “Ciccio” Francesco Graziani, del compianto mister Gigi Radice, Romano Gazzaniga – alternativa a Luciano Castellini -, per ben 4 stagioni, inframezzate dalla parentesi in C2 con i “grigi” dell’Alessandria.

Poi, due anni alla Vogherese (D), la C2 a Montichiari di Brescia, 4 stagioni ininterrotte al Tritium (club di Trezzo d’Adda, in provincia di Milano: fantastica cavalcata dalla D alla C1 e 115 le presenze complessive), l’A.C. Sambonifacese (serie D, 2012-13), poi, sempre la D, dal Marano (record di reti: 9) all’Altovicentino, dalla Pergolettese di Cremona al Dro e al Montebelluna di Tv. Quindi, ed è storia della passata stagione 2018-19, il Peschiera e l’amara retrocessione in Seconda categoria, la prima ed unica della sua onorata carriera: “Quest’anno” commenta il “Pirlo arilicense” “dobbiamo pensare a risalire subito la china: l’ambiente qui, a Peschiera, è ideale perché sei lontano da pressioni e dalla vita frenetica della città. Quando venni qui per la prima volta in vacanza, io e mia moglie siamo rimasti incantanti dalla magica atmosfera e dalla tranquillità del basso lago: basta Milano e dintorni, ci siamo detti, da qui non ci muoviamo più. E, “ipse dixit, ipso facto”, così abbiamo detto, così abbiamo poi messo in pratica”.

Centrocampista alla Andrea Pirlo, tanto per intenderci, col fiuto, perché no anche del gol (ne abbiamo contati una 50na in tanti anni di carriera professionistica), il biondino oggi al servizio del Peschiera del presidente Umberto Chincarini e dello skipper Luca Righetti: “Mi piace lanciare le punte, e, quando mi si presenta l’occasione, tento la conclusione vincente”.

In quei 3 anni di giovanili del Milan e nei successivi vissuti nel Monza, non sono stati in molti a fare strada nel calcio che conta: “Adesso che mi fai pensare, ti posso dire il portiere belga Jean Francois Gillet (Monza, Catania, Bologna e Torino), il portiere ex Chievo Lorenzo Squizzi, e il mio coetaneo e centrocampista del Frosinone, Paolo Sammarco. Difficile arrivare lassù in alto, ci vuole un mix di tante componenti che si combinino. Io non posso lamentarmi, ma, non mi fossi rotto il crociato quella volta che partecipavo al ritiro con gli scozzesi del Kilmarnock Football Club, chissà avrei goduto di una vetrina più ampia ed internazionale, e magari avrei potuto fare più strada. Ma, adesso penso al lavoro, alla famiglia e al Peschiera, con il quale dobbiamo tutti assieme, io e i miei compagni, risalire la china e cancellare la pessima ed incredibile stagione scorsa culminata con la retrocessione patita a fine aprile!”

Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it

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