sabato, 27 Luglio 2024

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L’inchiesta: Sarebbe utile uno psicologo nelle squadre di calcio per la crescita dei nostri ragazzi

In un calcio sempre più in evoluzione, la motivazione è fondamentale ed aiuta nella crescita dei nostri ragazzi. Se ogni squadra si dotasse dell’aiuto di uno psicologico specializzato nello sport potrebbe essere utile? “No, a mio parere non servono psicologi per insegnare ai giovani ad accettare i verdetti del campo – dice Marzio Menegotti, tecnico dell’Arbizzano, attuale capolista del girone A di Seconda categoria -, servono semplicemente allenatori di sani principi che abbiano la vera cultura dello sport e che siano in grado di trasmettere ai ragazzi che allenano i valori fondamentali come il rispetto, la lealtà e il sacrificio. bisogna che sappiano rispettare l’avversario, accettare una sconfitta e non esaltarsi troppo per una vittoria, tutto questo fa parte della cultura dello sport ma anche della vita”.

Mister Fabrizio Sona, ex mister di Pescantina Settimo e Cadidavid, ci dice: “Certo che oggi giorno la figura dell’allenatore del mondo dei dilettanti è molto cambiata. Oltre alle competenze tecniche, che sono indispensabili, ed una buona padronanza dello spogliatoio, il mister è diventato lui in vero e proprio psicologico della squadra, deve essere bravo a caricare la squadra che allena quando si perde e attento a smorzare i facili entusiasmi quando si vince. Quindi, a mio giudizio, lo psicologo sportivo non è necessario. Io aggiungerei che sono più i genitori dei ragazzi che giocano che ne hanno più bisogno. Tutti credono che i loro figli siano i futuri Ronaldo o Messi ma in realtà sono davvero pochissimi i veri campioni che riescono a sfondare nel calcio professionistico”.

“Io dico che per certi versi è già l’allenatore che nel suo piccolo, fa il lavoro de psicologo – afferma Marco Aroldi, mister del Quaderni -. Non serve, a mio parere, insegnare ai ragazzi il valore della sconfitta, lo sanno bene da soli. Sappiamo bene che tutti giocano per divertirsi ma che nessuno gioca per perdere, ci mancherebbe altro. Siamo dilettanti e il nostro calcio non può assomigliare a quello che praticano i professionisti con opportunità, mezzi economici ed organizzazione che è molto diversa dal calcio pane e salame delle nostre piccole realtà”. Riccardo Allegretti, mister della Clivense, dice: “Servirebbe uno psicologo per i genitori affinché insegnino ai propri figli i veri valori dello sport dove vincere o perdere fa parte del gioco e che la cosa fondamentale per i bambini è che tornino a casa contenti e imparino a stare in gruppo con delle regole e il rispetto per il prossimo”.

Roberto Pintore per www.pianeta-calcio.it

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